Vigili del fuoco statali, per Barocco serve un comparto regionale della sicurezza

A prendere posizione, via Facebook, è il consigliere regionale unionista che ritiene legittime le richieste dei pompieri ma chiede un comparto "che dovrà prevedere soluzioni per i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Polizia Locale e per tutti coloro che operano in tale settore".
Vigili del Fuoco - Foto di Florence Defawes
Società

Continua la discussione attorno alla statalizzazione dei Vigili del fuoco valdostani, dopo le novità emerse l’altro ieri, 13 maggio, in Commissione consiliare.

A prendere posizione è il consigliere regionale unionista Giovanni Barocco che, via Facebook, scrive che dopo aver “analizzato le richieste tecniche formulate dai vertici del Dipartimento Vigili del Fuoco nazionale” – con il passaggio di caserme, distaccamenti, mezzi ed attrezzature, compresi i Volontari, senza oneri aggiuntivi per lo Stato – servirà “la scrittura di una norma di attuazione”.

Norma che, prosegue il consigliere esprimendo preoccupazione, “dovrà prevedere il ritorno, in capo allo Stato, di una competenza regionale come quella preziosa ed indispensabile del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco”.

Per Barocco le richieste dei Vigili del fuoco sono legittime, ma crede anche che “possano essere soddisfatte sfruttando le nostre competenze statutarie. Sono infatti, convinto che la nostra Autonomia si difenda solo esercitando ed aumentando le proprie competenze e non privandosene. Per questi motivi credo che si debba lavorare per trovare una rapida soluzione richieste dei Vigili del Fuoco”.

“La soluzione per me – prosegue l’ex Sindaco di Quart –, è la creazione di un comparto regionale della sicurezza che dovrà prevedere soluzioni organizzative, contrattuali e previdenziali per i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Polizia Locale e per tutti coloro che operano in tale settore. La soluzione dovrà essere trovata in armonia con il nostro Statuto di Autonomia conquistato con la determinazione ed il sacrificio dei Valdostani. Soprattutto in questo momento in cui da più parti i valori autonomistici sono attaccati da atteggiamenti neo-centralisti, con cui vengono messe in dubbio le legittime richieste di decentramento federalista provenienti da numerose regioni”.

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