È stata suor Giuliana Galli, per oltre 27 anni a capo del volontariato del Cottolengo di Torino e fondatrice nel 2001 di Manre (una onlus che si occupa principalmente di integrazione), assieme al presidente della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta Luigino Vallet e al vescovo di Aosta Mons. Giuseppe Anfossi, a far luce sul tema “Volontariato, non profit e Fondazioni: una nuova alleanza per fronteggiare la crisi” dibattuto venerdì 18 novembre, davanti ad una piccola platea nel salone delle manifestazioni di Palazzo regionale.
“Il volontariato nasce da un momento di vuoto, un momento di crisi come quello che stiamo vivendo in questi anni. La responsabilità del bene comune è di ognuno di noi.” Queste le parole con cui è stata inaugurata la serata, organizzata dalla Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta e dal Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta .
Per suor Giuliana il volontariato è “ una condizione di giustizia, di restrizione,di partecipazione alla famiglia umana.” Confrontarsi con chi è più bisognoso di noi significa trovarsi faccia a faccia col limite e capire che nessuno al mondo è così ricco da essere autonomo in tutto. Si tratta di esperienze che danno molto chi le intraprende, che “ricompensano l’essere” e educano alla restituzione di qualcosa che a noi è stato dato senza un preciso merito e ad altri è stato tolto senza una precisa colpa.
Assodato che “aiutare il prossimo” è una componente ontologica dell’essere umano, che esiste e si realizza in quanto comunica e interagisce con gli altri, non si può trascendere da una dimensione puramente materiale. "Il denaro, lungi dall’essere incarnazione del male, è un mezzo quasi essenziale per fare del bene. Se la persona è buona e opera a fin di bene, il mezzo sarà altrettanto degno". D’altronde è proprio per scopi solidaristici che nascono le prime Fondazioni e i primi istituti di credito. Come la compagnia San Paolo, venuta alla luce nel lontanissimo 1563 per aiutare, per esempio, coloro che erano perseguitati dagli usurai o le giovani donne che non potevano sposarsi perché non erano in possesso di una dote. Dalla compagnia è nato l’istituto di credito San Paolo, oggi una delle principali banche italiane, di cui suor Giuliana è vice-presidente.
Per il vescovo di Aosta mons. Giuseppe Anfossi l’attività di volontariato si colloca in quella sfera di autonomia che un corretto regime democratico toglie all’amministrazione e riserva al cittadino per soddisfare quei bisogni che la politica non riesce a fronteggiare. Tuttavia le scelte politiche di oggi “hanno spento la possibilità di destinare direttamente le proprie risorse economiche a opere di bene sia da parte dei privati cittadini sia per la Chiesa”. Strutture che prima venivano finanziate dalla società tramite donazioni oggi pesano interamente sull’amministrazione. “Questo significa che la nostra democrazia non è sana e che forse è giusto che venga messa in crisi da una crisi come quella in corso”.