Al cielo non si comanda, ma ci si deve rimboccare le maniche e lavorare: la Coppa del Mondo di sci di fondo, in programma il 16 e 17 febbraio, per Cogne è nata sotto la stella della sfida. Prima la corsa contro il tempo per trovare i fondi ed il rischio che saltasse, ora il meteo, che non regala la neve. La macchina organizzativa, però, non si ferma, e sono stati presentati oggi in conferenza stampa presso la sede dell’Adava alcuni aggiornamenti, in attesa di una presentazione più “sportiva” prevista per l’8 febbraio.
Fiore all’occhiello della manifestazione è l’impronta “green” che essa vuole lasciare, come illustrata dall’assessore comunale al turismo di Cogne Andrea Celesia: “La conformazione territoriale e l’appartenenza al Parco Nazionale Gran Paradiso non può che fare di Cogne una località a vocazione ambientale. Abbiamo studiato un piano per rendere la manifestazione sostenibile: dove non possiamo ridurre, ci saranno delle compensazioni per essere ad impatto zero”. Una sostenibilità che si sviluppa su tre assi: i trasporti, con il potenziamento e la gratuità degli autobus SVAP da Aosta a Cogne; la riduzione dei rifiuti, che passa dal riciclo alla diminuzione al riutilizzo; e l’utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare per quanto riguarda la produzione ed il trasporto della neve. In collaborazione con la Chambre Valdotaine, nasce anche un “green pass”: “Le imprese che vorranno diventare partner con un contributo di 500 euro riceveranno una serie di vantaggi, tra cui due ingressi VIP per la gara, due ingressi in alcuni centri benessere, una cena di gala ed un oggetto simbolo creato da Dorino Ouvrier insieme a Derby Legno”, spiega ancora Celesia.
A snocciolare alcuni numeri è Marco Albarello, direttore tecnico della corsa: “Ci sono voluti 40.000 metri cubi di neve, per 5 km di pista, con 20 milioni di litri d’acqua. Ci sono al lavoro 190 volontari ed abbiamo già confermati 570 tra atleti e tecnici. Crediamo di portare a Cogne 2500 persone al giorno”. I numeri rendono solo in parte visibile lo sforzo messo in campo: “La sfida è conclusa in senso positivo, ma è importante sottolineare che non si deve trattare di un evento fine a se stesso”, spiega ancora il campione olimpico. “Abbiamo buoni rapporti con il presidente FISI Roda, con la FIS e con testimonial internazionali: ci sono le condizioni per continuare il cammino”.
Albarello ringrazia anche la Regione autonoma Valle d’Aosta, che con i suoi 200.000 euro di finanziamento è il main sponsor: “La gara avrà una visibilità in chiaro su Rai 2”, spiega l’assessore al turismo e sport Laurent Viérin. “Nello stand enogastronomico della Fiera di Sant’Orso ci sarà una finestra per la Coppa del Mondo e per il Giro d’Italia, e ci sarà una mappatura per capire se ci sia un ritorno in termini turistici: puntiamo sì alla popolazione locale, ma anche ad avere molte persone da fuori”. Per ora a livello alberghiero i riscontri non sono ancora tangibili: “Gli alberghi di Cogne sono occupati da atleti e staff, nei dintorni qualcosina inizia a muoversi”, spiega Filippo Gérard, presidente Adava.
Anche il Comune di Cogne ha fatto un grande sforzo, non solo a livello economico, come spiega il sindaco Franco Allera: “Per la nostra comunità è stata una sfida folle. È presto per dire se sia stata vinta, ma siamo riusciti ad aggregare forze importanti, con un gruppo di lavoro unito: Regione, Comune, Centro Sportivo Esercito, ma anche personalità come Albarello e Charrère. Senza dimenticare che Cogne, per il terzo anno consecutivo, è tra le 100 località più ecosostenibili”.
Di “sfida” e “pazzia” parla anche Ivo Charrère, presidente del comitato organizzatore: “Sono a capo di una macchina da guerra. Il 28 agosto abbiamo raccolto la sfida, se ci penso ora mi sento un pazzo ma siamo riusciti a raccogliere 200.000 euro di sponsorizzazioni”.