Finale da brividi e un sogno spezzato: l’HC Aosta cede al Caldaro in gara 6

La stagione dell’HC Aosta si chiude con un secondo posto, dopo una finale playoff combattuta contro il Caldaro che si è imposto per 4 a 2 nella serie. Nonostante la delusione, i valdostani hanno dimostrato una crescita costante.Con il pensiero già rivolto al prossimo campionato.
Aosta Caldaro finale IHL
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Ieri sera, ad Aosta è andata in scena la gara 6 della finale di IHL, una delle partite più combattute degli ultimi anni.

Davanti a circa ottocento spettatori, il sogno dell’HC Aosta si è infranto sul ghiaccio di casa nella sesta partita della finale playoff IHL. Al palaghiaccio di Aosta, infatti, il Kaltern Caldaro si è imposto per 7 a 4, conquistando il titolo IHL e chiudendo la serie.

La partita si è accesa sin dai primi minuti, con gli altoatesini subito pericolosi e in vantaggio al 3’54” grazie a Felderer, abile a finalizzare un’azione impostata con Schoepfer e Vinatzer. I valdostani hanno provato a rispondere e hanno trovato il pareggio con Timpone in superiorità numerica, ma la reazione ospite è stata immediata. Prima Wieser ha riportato avanti il Caldaro, poi Soelva ha allungato ancora in power play, chiudendo il primo periodo sull’1-3.

Nel secondo tempo, i padroni di casa hanno subìto, dopo 68 secondi, la rete di Oberrauch, che ha sfruttato l’assist di Graf e Wieser e infilato così il 4 a 1. A dare speranza all’Aosta ci ha pensato però Mocellin, che ha accorciato le distanze con una bella conclusione dalla media distanza. Ma ancora una volta, per i Gladiators è arrivata la doccia fredda: Siiki ha firmato la sua prima rete della serata, su assist di nuovo di Wieser e Virtala, ristabilendo il +3 ospite.

Il terzo periodo si è aperto con tanta tensione, numerose penalità e un ritmo alto. Carmine Buono ha provato a rimettere tutto in discussione con la rete del 3 a 5, ma poco dopo è arrivata la risposta del Caldaro con Siiki. La rete del 4 a 6 di Auvinen ha riacceso ancora le speranze del pubblico valdostano negli ultimi 3 minuti, ma nel finale è stato ancora Siiki, scatenato a porta vuota, a mettere il punto sulla vittoria con il suo terzo goal.

È stata una partita dura, intensa, piena di emozioni, ma anche segnata da molte penalità e da momenti di nervosismo. L’Aosta ha dato tutto, sostenuta dal proprio pubblico, ma il Caldaro si è dimostrata squadra più esperta, cinica e capace di sfruttare al meglio le occasioni. La finale si chiude così, con la festa dei Lucci sul ghiaccio di Aosta e l’applauso del pubblico di casa ad una squadra che ha comunque firmato una stagione memorabile.

A fine partita, Soelva, autore delle tre reti finali per il Caldaro, commenta: “Abbiamo fatto un bel lavoro di team building, ci siamo allenati tutti i giorni: siamo un gruppo unito e con qualità. Forse una qualità un po’ inferiore rispetto all’Aosta, ma ci abbiamo messo tutta la grinta e il cuore possibile. L’Aosta è tecnicamente forte, con giocatori molto bravi a pattinare e a muovere il disco, e ha dato davvero tutto. Noi siamo contenti e orgogliosi di aver battuto una squadra professionista”.

Coach Giovinazzo traccia un bilancio della stagione: “Il campionato è stato nel complesso positivo, perché siamo arrivati in finale con una squadra nuova, con tanti innesti e giocatori che parlano lingue diverse. Non è stato facile da organizzare, ma ce l’abbiamo fatta”.

Poi sottolinea i punti deboli del gruppo: “Purtroppo abbiamo sofferto in diverse situazioni: andiamo spesso in penalità, prendiamo falli evitabili, perdiamo partite. Tutto questo è anche frutto del fatto che ancora non abbiamo un gruppo davvero solido”.

Mostra però grande fiducia nei giovani: “Speriamo che i ragazzi abbiano imparato tanto in questa stagione, perché saranno loro il futuro. Nel terzo tempo, infatti, ha giocato la terza linea composta solo da giovani, insieme ai due difensori De Santi e Gesumaria. È tutta la stagione che sono in campo, quindi sono soddisfatto. Inseriremo sempre più giovani per arrivare a quello che volevamo fin dall’inizio: avere una squadra composta al 60-70% da giocatori cresciuti qui o al college fin dai 13 anni, o nati proprio qui”.

Riguardo alla partita di questa sera, Giovinazzo si mostra un po’ amareggiato: “Ha vinto la squadra più squadra, non quella con più individualità. Purtroppo, l’assenza di Tura, che dà sicurezza a tutti, si è fatta sentire. Nulla da togliere al portiere che ha giocato, ma la sicurezza conta tanto. Lo si è visto nello shootout della seconda partita: 2-0, abbiamo vinto uno a uno e lui è un portiere di un altro livello”.

Infine, uno sguardo già  alla prossima stagione: “C’è da lavorare sulla mentalità, sull’approccio. L’anno prossimo speriamo di non dover rivoluzionare di nuovo il gruppo. Vorremmo mantenere almeno il 60-70% della squadra, così da non dover ripartire da zero. Comunque, ci sono soddisfazioni: sono cinque anni di fila che arriviamo in finale, tra giovani e senior, con due vittorie. Insomma, c’è da lavorare, ma stiamo lavorando bene”.

I numeri dell’HC Aosta nella stagione

Durante la Regular Season della IHL, Fase 1, l’Aosta ha registrato un totale di 16 vittorie e 5 sconfitte, con una serie di prestazioni entusiasmanti che li ha portati alla Fase 2. Tra i vari risultati si evidenziano le vittorie contro squadre come HC Feltre (7-3), Hockey Como (2-15) e HC Falcons Brixen Bressanone (9-1), a cui si aggiungono le vittorie ai tempi supplementari come quella contro HC 3 Zinnen Dolomites (5-6 OT) e Alleghe Hockey (4-5 OT).

Nella Fase 2, la squadra ha continuato a dominare, con una vittoria decisiva contro l’Alleghe Hockey (4-6) e un’importante affermazione contro l’HC Feltre (7:2).

Anche nei Playoff, HC Aosta ha mostrato la propria forza, vincendo la serie contro il Valdifiemme HC, con un punteggio complessivo di 3-1. Nelle semifinali, i valdostani hanno continuato a vincere contro l’HC Feltre, avanzando alla finale con un risultato di 3-0 nella serie.

Nella finale contro SV Kaltern Caldaro Rothoblaas, i valdostano hanno dovuto affrontare una serie più combattuta, ma alla fine ha conquistato il secondo posto con il risultato di 4-2 nella serie finale.

La stagione dell’HC Aosta è stata una vera e propria crescita su tutte le linee. In attacco, Nicholas Edward Nardella ha collezionando 103 punti in 45 partite, frutto di 43 goal e 60 assist. Non lontano da lui, Edgar De Toni ha portato a casa 63 punti (40 goal e 23 assist) in 46 partite.

Christian Buono, con 80 punti (29 goal e 51 assist) in 44 partite, si è confermato un altro elemento chiave del reparto offensivo, ma anche con il suo stile di gioco a volte un po’ troppo fisico, come dimostrano i 118 minuti totali di penalità accumulati. Anche Joshua Berger, con 50 punti (25 goal e 25 assist) in 47 partite, ha avuto un ruolo decisivo.

In difesa, Carmine Buono ha offerto solidità e supporto alla fase offensiva, con 73 punti (19 goal e 54 assist) in 45 partite, dimostrando grande visione di gioco e passaggi precisi.

Nel complesso della stagione, l’Aosta ha realizzato ben 257 reti, frutto dei 160 goal nella Fase I, 50 nella Fase II e 47 nei playoff, confermandosi il miglior attacco del campionato IHL, davanti anche al Caldaro con 191 reti totali.

Invece, tra i pali, l’Hockey Club Aosta ha potuto fare affidamento su due ottimi portieri. Alessandro Tura, con 26 partite giocate, ha mantenuto una media di 2,33 goal subiti a partita e un eccellente 91,7% di parate, totalizzando 608 salvataggi in 1414 minuti di gioco. Numeri che lo hanno reso una garanzia per la squadra.

Anche Lorenzo Marinelli ha difeso bene la porta dell’Aosta, con 26 partite giocate, con una media di 3,11 goal subiti e un 88,9% di parate, totalizzando 546 salvataggi in 1389 minuti di gioco.

Una risposta

  1. Una squadra coi milioni ha perso contro una squadra coi giocatori dal vivaio. Avere i soldi non vuol dire niente, per vincere bisogna avere un gioco

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