Guglielmo Bosca conquista il primo podio di carriera nel SuperG di Garmisch

Il milanese residente a Courmayeur, classe 1993, dopo il quinto posto a Wengen, oggi non ha sbagliato nulla, trovando la manche della vita.
Guglielmo Bosca Alessandro Trovati Pentaphoto
Sport

Arriva in una verde Garmisch il primo podio di carriera per Guglielmo Bosca. L’azzurro è secondo nel SuperG, dietro di soli 18 centesimi al francese Nils Allegre (1’11”92), il più veloce oggi. Sul podio sale anche lo svizzero Loic Meillard, che scalza Odermatt dal terzo posto per 3 centesimi.

Il milanese residente a Courmayeur, classe 1993, cresciuto fra le fila del Crammont, dopo il quinto posto a Wengen, oggi non ha sbagliato nulla, trovando la manche della vita. A 30 anni, alla quarantaduesima gara in Coppa del Mondo e dopo molti interventi subiti, nel superG di Garmisch arriva il primo successo di carriera.

Guglielmo Bosca. “Gugu” era tornato, infatti, in Coppa del Mondo il 27 dicembre 2019, due anni e qualche giorno dopo il terribile infortunio patito a Reiteralm in Coppa Europa. Una rottura di tibia e perone “arricchita” da una complicazione – la sindrome compartimentale, un problema vascolare che rischiava di creargli la necrosi della gamba sinistra – che gli sono costate ben sette operazioni: sei in Austria, tre principali e tre di controllo, ed una a marzo per rimuovere il chiodo dalla tibia ed inserire una placca sul perone che non ne voleva sapere di guarire.

“Non è un risultato completamente campato per aria – ha raccontato Bosca al sito della Fisi – e questo rende tutto ancora più bello. Sapevo che potevo fare una grande gara oggi, ma tagliare il traguardo per primo è davvero un’emozione pazzesca. Sono contentissimo, al settimo cielo. Ho sciato bene da cima in fondo, su una neve difficile. Dopo gli infortuni, il percorso che ho intrapreso è stato frutto di una determinazione che non so in quanti sarebbero riusciti a mettere in campo. Tutto quel percorso ha avuto un senso grazie alla giornata di oggi. Se non avessi fatto un podio sarebbe stata una roba da matti. La storia di uno che si diverte sciando. Oggi, invece, tutto ha un significato ben chiaro. Io ho sempre saputo che sarei potuto salire su un podio e c’è l’ho fatta”.

“Da gennaio è come se ci fosse stato un click nella mia testa, ho acquisito maggiore consapevolezza, è come se tutto fosse stato messo da parte finalmente. Mentre prima capivo di avere la velocità ma avevo molte paure. Il nostro è uno sport rischioso e io vedevo rischi e pericoli ovunque. Se vuoi arrivare, però, devi riuscire a metterli da parte e dopo Bormio penso di essere riuscito a farlo. Qualche retaggio degli infortuni in me rimarrà sempre. Non sono uno che pensa che si debba scendere sempre senza rispetto, però ho acquisito una maggiore capacità di affrontare la gara e ho una migliore percezione delle mie capacità. Oggi ho visto la luce verde, adesso vorrei agguantare una vittoria. Ci sono fenomeni straordinari in questo periodo e oggi battere Odermatt e Sarrazin è stato qualcosa di incredibile, pazzesco”.

Penultimo oggi il valdostano Benjamin Alliod, staccato di 2″37, mentre il secondo degli azzurri è Dominik Paris che ottiene l’ottavo posto a 54 centesimi dal leader, 16simo Mattia Casse a 1 secondo. Christof Innerhofer è staccato di 1″33, Giovanni Borsotti di 1″76, Giovanni Franzoni di 1″79.

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