Se una tappa di Coppa del Mondo giocata in casa suscita forti emozioni già in campioni avvezzi a competizioni di altissimo livello come le Olimpiadi, per chi corre in casa senza l’abitudine alle forti pressioni di un Pellegrino, De Fabiani, Brocard o Laurent, la tappa di Cogne è stata un’esplosione di emozioni.
Mikael Abram è l’enfant du pays, uno che vede i Prati di Sant’Orso quasi come il giardino di casa: “L’emozione più grande l’ho già provata nella sprint di ieri, oggi ero un po’ più tranquillo”, ha detto dopo il 55° posto nella 15 km in tecnica classica. “In cima ai prati c’era veramente tantissima gente, non si sentiva niente, quasi neanche la fatica. Grazie all’organizzazione è stato creato un bellissimo evento. Forse non è ancora ora di pensare a Cogne come a una tappa fissa della Coppa del Mondo, bisogna mettere a posto un po’ di cose e fare investimenti importanti. Però organizzarla magari ogni tre anni sarebbe bellissimo”.
Anche se non hanno corso sotto la bandiera italiana, Mark e Karen Chanloung, thailandesi di Gressoney, hanno vissuto questa gara come un evento speciale. “È stato bellissimo perché c’era tantissimo pubblico e tifo lungo il percorso che incitava e ci ha dato una grande forza, soprattutto ieri”, dice la più giovane dei due fratelli. “Oggi sono venuti anche gli zii e la nonna, che è la prima volta che ci vede in Coppa del Mondo, quindi è stato davvero speciale, una tappa che ci ricorderemo”. Per lei è arrivato un cinquantesimo posto in distance: “Il tracciato oggi era molto bello ma abbastanza duro, anche se non sembra. Non si può mai mollare un attimo, bisogna sempre attaccare e oggi ho fatto un po’ di fatica, però sono soddisfatta della mia prestazione”.
Entusiasta anche Mark: “È stato assolutamente incredibile, anche oggi c’è stato un tifo pazzesco. Per me è stato ancora più particolare perché sono partito per la prima volta in mezzo al gruppo rosso, e vedere quei campioni in azione da vicino è stato emozionante”. In pista è stato anche vicino a De Fabiani: “Franci mi ha passato e ho dato tutto per tenerlo dietro, ma lui ha un altro passo. Ora facciamo un giorno a casa e poi ripartiamo per i Mondiali”. Infine, una considerazione sulla parte organizzativa: “Tutto è stato assolutamente professionale, la pista perfetta, l’organizzazione dello stadio veramente buona: credo siano tutti contenti di come si è svolto l’evento”.