La danza nella neve non ha funzionato, “questa gara non s’ha da fare”. Troppo caldo in quota, la parte finale della pista Gran Becca resta scoperta e così è arrivata – inevitabile ed inesorabile – la decisione della FIS: anche le discese femminili della Coppa del Mondo di sci alpino tra Zermatt e Cervinia sono annullate.
Una decisione che era ormai nell’aria negli ultimi giorni, dopo l’annullamento di quelle maschili e dopo che la collaborazione della meteo non è arrivata, nonostante tutto il resto della pista e dell’organizzazione fossero pronti. Già ieri, nella tavola rotonda “Aspettando la Coppa del Mondo”, l’atmosfera si era fatta via via più rassegnata, con il solo Franz Julen, presidente del comitato organizzatore, a reggere il gioco.
Rinvii che hanno alimentato qualche speranza ma che, quasi per un gioco di compensazione, rimandano (o dovrebbero) il Matterhorn Cervino Speed Opening al 2023, come d’altra parte doveva essere inizialmente. Magari rivedendo il calendario, come aveva detto lo stesso Julen: “Forse bisogna spostare la data più avanti, non si possono trascurare i cambiamenti climatici”.
L’assessore alle infrastrutture Luigi Bertschy aveva però anche lanciato un messaggio: “Chissà che non ci sia ancora bisogno della nostra gara prima della prossima stagione…”. Come a dire: “Noi ci siamo dimostrati pronti, di gare annullate ce ne saranno ancora. Nel caso, noi ci siamo”.
La FIS ha annunciato che le quattro discese non verranno recuperate: “Abbiamo sperato sino alla fine, sia noi che gli organizzatori. Purtroppo l’annullamento delle gare femminili è inevitabile. Ringraziamo gli organizzatori per l’incredibile impegno profuso e apprezziamo che sia stato fatto ogni sforzo possibile per dare il via alle gare sulla «Gran Becca». Continuiamo a credere nel progetto, unico nel suo genere, di discesa libera transfrontaliera”, spiega il segretario generale della FIS, Michel Vion.
“Se negli ultimi 7 giorni le temperature fossero state di 2-3 gradi più basse, ci sarebbero state abbondanti nevicate fino al traguardo e avremmo anche potuto innevare artificialmente. La natura ha posto il veto. Questo deve essere rispettato e accettato. La FIS non ha avuto altra scelta che cancellare le gare femminili”, ha detto ancora Franz Julen. “In queste settimane e in questi mesi abbiamo potuto imparare molto e, ora come prima, siamo ancora convinti della nostra idea e della nostra strategia. L’innovativo e unico appuntamento del Matterhorn Cervino Speed Opening è un valore aggiunto per tutti – per lo sport, per le atlete e gli atleti, per entrambe le regioni, per il turismo, per il settore invernale. Pertanto continueremo a lavorare duramente per fare in modo che l’anno prossimo le spettacolari discese libere ai piedi del Cervino possano vedere la luce”, ha concluso il presidente del comitato organizzatore.
2 risposte
Se come dite Voi la natura ha posto il veto, cercate di rispettarla o si rivolterà con maggior violenza.
Come potevano pensare di farla? A ottobre, dopo un’estate dove è sciolto ghiaccio di secoli?