Ricetta antichissima della lunigiana, storica regione che si articola tra la provincia di La Spezia e quella di Massa Carrara, i testaroli sono una pasta cotta due volte. La prima cottura nel testo, una pentola di ghisa con coperchio che veniva appoggiata direttamente sulle braci e ricoperta dalle stesse; la seconda in acqua bollente. Un semplice impasto di acqua, farina e sale che saprà riportarvi indietro sino alle radici della tradizione culinaria italica.
Ingredienti per 4 persone:
500 gr di farina integrale
700 ml di acqua
10 gr di sale
3 cucchiai di pesto di basilico
300 gr di broccoli bolliti
12 pomodori datterini
olio evo, pepe nero, sale, Parmigiano grattugiato
Inizierete preparando l’impasto dei testaroli, metterete la farina in una boule, quindi aggiungerete il sale e poco per volta l’acqua; ogni tipologia di farina ha un assorbimento diverso quindi la quantità di acqua potrà variare a seconda della farina che userete, dovrete comunque ottenere un impasto simile, per consistenza, a quello delle crêpes. Procederete quindi alla cottura dell’impasto dei testaroli, supponendo che non possediate un testo potrete tranquillamente cuocerlo in una pentola antiaderente oliata. I testaroli dovranno avere uno spessore di circa 5-6 millimetri. Li farete cuocere a fuoco medio, coperti, per circa 5-6 minuti girandoli una sola volta.
Taglierete i pomodori in due, nel senso della lunghezza, li adagerete dalla parte della polpa in una pentola antiaderente con un filo d’olio e li farete stufare a fuoco allegro per qualche minuto; nel frattempo bollirete i broccoli quindi li scolerete e li aggiungerete ai pomodori.
I testaroli andranno calati in acqua bollente non salata per circa tre minuti, dopo averli tagliati a losanghe della grandezza che più vi aggradi. una volta scolati li aggiungerete alle verdure in padella e li salterete aggiungendo un filo d’olio. Fuori dal fuoco aggiungerete il pesto e mescolerete con cura.
Serviteli ben caldi con una buona grattugiata di Parmigiano.
Buon appetito e ricordate sempre: il cibo è vita quindi meglio che sia buono!