Aosta dice addio a Michele Gullone, storico commerciante di Via Sant’Anselmo

Aveva gestito il bar Mon Ami negli anni ‘70 e in seguito, fino al 2009, insieme alla moglie, il negozio di Souvenir appena prima delle Porte Pretoriane. Lo ricorda la figlia Laura con una lettera di ringraziamento per medici e infermieri.
Michele Gullone con il nipotino Noah
En souvenir

Non avrei mai pensato di scrivere una lettera per ringraziare pubblicamente tutti i medici e gli infermieri del reparto di rianimazione covid19 dell’ospedale di Aosta. Purtroppo, invece, la sorte ha voluto che il mio papà, Michele Gullone, ai miei occhi così forte invulnerabile e quasi immortale, nonostante le sue 68 primavere, fosse ricoverato a causa del Coronavirus.

“Ma che vuoi che sia, è solo un’influenza!”. Dieci giorni a casa con tosse e febbre, il ricovero in prima battuta, solo con ossigeno somministrato con mascherina, un giorno di casco e poi la notizia che non vorresti sentire: il trasferimento in rianimazione. Due settimane durante le quali giornalmente i medici informano delle condizioni di salute, che non sono mai quelle aspettate, e in cui le infermiere con la loro telefonata della sera cercano di far sentire ai famigliari la loro vicinanza.

Fino a quell’ultima, maledetta telefonata, quella che non vorresti ricevere mai, quella che ti avvisa il tuo caro non soffrirà più. Ecco, io ringrazio il dott. Stefano Santoro per quell’ultima telefonata piena di umanità e professionalità, ringrazio le infermiere Martina e Chiara (mi scuso con le altre che non ho citato) per aver accompagnato papà verso la luce, averlo accarezzato e sostenuto al nostro posto.

Negli anni settanta mio padre aveva gestito il bar Mon Ami in via Sant’Anselmo e in seguito, fino al 2009, insieme alla mamma, il negozio di souvenir accanto al vecchio bar, appena prima delle Porte Pretoriane. E’ stato un papà generoso e sempre pronto ad aiutare e viziarmi, un nonno meraviglioso con Gaia, Siria e Noah, che lo sentiranno sempre vicino, nonché un marito presente e un sostegno per tutti noi. Certo, non si può negare che fosse anche un po’ burbero, ma di quelli buoni. Ci mancherà tantissimo, ma come lui avrebbe voluto cercheremo di sorridere, di non disperarci troppo e di aprire una bottiglia brindando a lui. Grazie di tutto, papà.

Laura Gullone

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