C’è un ideale fil rouge che accompagna e connette il savoir faire italiano nel mondo delle quattro ruote. Se pensiamo ad un secolo fa, tornano alla memoria Case artigianali come Chiribiri, Diatto, Ceirano, che hanno innervato la nascente industria automobilistica. Altre eccellenze sono seguite, fino alle contemporanee, ad esempio, Automobili Estrema, Kimera Motorsport e Podium Engineering di Pont-Saint-Martin, che collabora, tra le altre, con Glickenhaus e ha realizzato la Delta Futurista.
Ora è il turno di 777 Motors, stessa matrice piemontese dei primordi. Fa capo a Andrea Levy, che recentemente ha lanciato il salone del Parco Valentino, poi trasferitosi a Milano e Monza. Proprio a Monza, nel cuore dell’autodromo, nei pressi del monumento dedicato a Juan Manuel Fangio, trova la sua collocazione il centro operativo e giuridico di 777 Motors, a suggellare, con questa sorta di cordone ombelicale che la lega ad uno dei circuiti più famosi del mondo, la sua vocazione estrema. La prossima primavera assisteremo alla presentazione di un prototipo che diventerà nel 2025 la 777 Hypercar.
Hypercar non a caso, posto che il paradigma è il mondo dell’Endurance. Perché il richiamo al numero 7? È presto detto: 7 unità prodotte, del valore di 7 milioni di euro. La vocazione, si diceva, è quella di una vettura estrema, destinata all’utilizzo in circuito, per il divertimento assoluto. Anzi, per due anni dall’acquisto, 777 Hypercar potrà girare solo a Monza.
Ma veniamo ai dati tecnici già rivelati. Il propulsore sarà realizzato da Gibson Technology, che ha equipaggiato l’Oreca LMP2 vincitrice di classe nel 2022 della 6 Ore di Monza di Endurance. E sarà un otto cilindri aspirato, un endotermico puro senza concessioni all’elettrico, 4500 cc di cilindrata per una potenza pari a 730 cavalli a 9000 giri/minuto. Il rapporto peso/potenza è notevole, posto che la vettura si attesta sui 900 chilogrammi. La velocità massima è dichiarata in 370 chilometri orari e la Casa ha stimato il tempo sul giro a Monza in 1’33”, ben cinque secondi sotto la prestazione dell’Oreca.
L’accelerazione laterale va da 3.5 a 4 g: a questo proposito, un dispositivo aiuterà il pilota ad abituarsi alla pressione. I sette proprietari saranno seguiti passo passo, diremmo coccolati, da 777 Motors. Avranno a disposizione un ingegnere e, nell’attesa di ricevere la macchina, saranno dotati di un simulatore “Tech and Sym”. Non solo, avranno accesso ai simulatori della Dallara a Varano de’ Melegari e Indianapolis.
Dallara è uno dei prestigiosi main partner del progetto, avendo curato telaio e aerodinamica, che prevede 2100 chilogrammi di downforce a 370 km/h. Sparco si occuperà di sedili ed equipaggiamento del pilota, mentre Stilo ha ideato un casco che permette la comunicazione tra pilota e muretto. La 777 Hypercar avrà una monoscocca in carbonio e già al primo rendering mostra un fascino unico, fatto di linee originali, un mix di sinuosità e concavità, per un’impressione di eleganza e aggressività insieme, opera del designer torinese Umberto Palermo. Un’auto da sogno, salvo per i sette facoltosi che ne diventeranno possessori.