È una rivoluzione quasi pari alla divisione dell’atomo. Democrito, Leucippo e Dalton, i padri dell’atomo indivisibile, come evidenzia il termine dal greco antico (a – tomos) videro la loro teoria sgretolata quando, ad inizio del secolo passato, prima Thomson poi Rutherford intuirono che l’atomo era in realtà composto a sua volta di piccole particelle.
Così è per la nuova Ferrari SF90 Stradale, che, non a caso, riprende il nome della monoposto di Formula Uno, a segnare e rivendicare il passato glorioso e un futuro tutto da scrivere. E il futuro inizia con l’ibrido. Chi avrebbe mai immaginato una Ferrari a propulsione ibrida, anche solo qualche anno fa? Ma il mondo cambia, il mercato si adegua ad una accresciuta attenzione per l’ambiente e anche le Supercar abbandonano la propria riserva di caccia fatta di ossequio al motore termico.
L’Amministratore delegato della Casa di Maranello, Louis Camilleri, ha definito la nuova nata “Una pietra miliare, una creazione rivoluzionaria”. Per essa è stato coniato un nuovo segmento, “Range Supercar“. Flavio Manzoni, a capo del team che ha disegnato la vettura, afferma con forza la sua filosofia, per la quale la forma dovrebbe materializzare l’essenza del prodotto. Scienza e filosofia, ecco le stelle polari per affrontare il futuro.
“Una sorta di navicella spaziale”, questo l’obbiettivo: conferire un look avveniristico, pur nel solco di una tradizione irrinunciabile. Personalmente, e probabilmente in controtendenza, il profilo mi ricorda quello di un felino, una pantera, se vogliamo sceglierne uno. Questione di punti di vista: d’altra parte, una macchina estrema suggerisce mille interpretazioni e forse fa parte del suo fascino. Tecnologia e mondo animale, perché no.
E le interpretazioni possono estendersi anche ai fari anteriori, sottili e suadenti, piuttosto che a quelli posteriori, con una conformazione inedita a rettangolo arrotondato ai lati minori. Analizziamo il propulsore, bene in vista dietro all’abitacolo, immediatamente con un dato superlativo: mille cavalli, di cui 780 dati dal V8 Turbo e i rimanenti 220 dai tre motori elettrici, posti due all’anteriore e uno al posteriore. Le prestazioni sono ovviamente spaventose: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2″5, velocità massima pari a 340 chilometri orari. La ricarica è plug – in, quindi anche con la spina.
La trazione è su quattro ruote motrici, ma con la raffinatezza del controllo di ogni ruota, per una guida agile, fluida in curva. La Casa rimarca che, con questo accorgimento, è come avere perso duecento chilogrammi di massa. Venticinque chilometri è il dato dichiarato di autonomia in modalità elettrica, niente male. L’acronimo “EOTR – HOTS“, che sembra emergere da un racconto di fantascienza, significa occhi sulla strada e mani sul volante. Infatti, i comandi sono touch, mentre le informazioni vengono visualizzate sul parabrezza, permettendo, appunto, di guardare la strada.
Must, l’apertura dell’auto: basterà avere la chiave in tasca. La Ferrari SF90 Stradale, presentata recentemente, sarà sul mercato ad inizio 2020, ad un prezzo che si dovrebbe aggirare sul mezzo milione di euro. Ma occorre affrettarsi, le prenotazioni stanno fioccando (per chi può …).