Nuova Alfa Giulia GTA, un’auto all’altezza del mito

Il mito in questione è la Giulia GTA, nata nel 1965. La nuova Giulia GTA, che deriva dalla Quadrifoglio è stupenda ed il risultato, nel confronto con "l'icona" del passato il risultato appare all’altezza.
Nuova Alfa Giulia GTA
Gioie e Motori

Audentes Fortuna Iuvat. In questo celebre brocardo latino si rinviene immediatamente lo spirito che ha orientato Alfa Romeo in una meritoria e tendenzialmente complicata operazione. Quando si scomodano i miti, il pericolo è dietro l’angolo: esserne all’altezza non è per nulla scontato.

Il mito in questione è la Giulia GTA, nata nel 1965. Derivava dalla Giulia Sprint GT by Bertone ed era stata sottoposta ad una poderosa rivisitazione dall’Autodelta di Carlo Chiti. GTA è un acronimo e significa Gran Turismo Alleggerita. In GTA sta tutta la filosofia di un genio come l’Ingegner Chiti. Più potenza e minore peso.

Come? Impiego di alluminio in luogo dell’acciaio, vetri e lunotto in plexiglass, interni ridotti all’essenziale. Risultato, si passava dai 900 chilogrammi della Sprint ai 745 chilogrammi della GTA. La cilindrata di 1570 cc.  si accompagnava ad una potenza pari a 115 cavalli, per una velocità di 185 km/h. Successivamente, videro la luce altri due modelli, la 1300 Junior e la GTAM da 2 litri per 240 cavalli. Nelle varie versioni, la GTA raccolse una messe di vittorie nella categoria Turismo, tra cui Challenge Europa Marche e campionati europei, con il grande Toine Hezemans al volante.

Una macchina carica di gloria, che è rimasta nell’immaginario collettivo come un’icona di competitività e di prestazioni.

Ecco perché accennavamo ad un’operazione pericolosa. Alfa Romeo l’ha portata avanti senza indugi e il risultato appare all’altezza. Sarebbe stata una delle regine del Salone di Ginevra, annullato per la pandemia.

La nuova Giulia GTA, che deriva dalla Quadrifoglio, è stupenda. La carrozzeria è sinuosa e muscolosa insieme, riesce a miscelare queste due anime in modo armonioso, dà una netta sensazione di penetrazione, di sfida alla resistenza all’aria. La filosofia è quella del secolo scorso: più potenza e peso minore.

Tanto si doveva per celebrare degnamente i 110 anni del marchio. Il propulsore, potenziato, è un sei cilindri Bi – Turbo 2.9 litri ed eroga ben 540 cavalli. Il peso diminuisce grazie all’ampio utilizzo di materiali ultraleggeri, come la fibra di  carbonio, l’alluminio e compositi, per un risparmio di circa 100 chilogrammi. Il rapporto peso potenza, di conseguenza, migliora notevolmente. Se non basta, ecco la GTAM, ancora più estrema, che prevede due posti secchi, roll bar e cinture di sicurezza sportive a sei punti. Questo gioiello sarà per pochi fortunati, essendo la produzione limitata a 500 esemplari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte