Certe volte basta un nome. Nel nostro caso, Leoncino. E la memoria torna al secondo dopoguerra, agli anni difficili della ricostruzione, con un progresso che si iniziava ad intravedere ma che era ancora tutto da decifrare. Benelli, storica azienda di Pesaro, nel 1951 mette sul mercato un modello destinato a fare la storia di quel progresso. Un contributo alla prima motorizzazione nazionale. È il Leoncino, appunto. Versatile, con varie anime, dal trasporto di persone e cose, al lusso, allo sport, perché Benelli era impegnata nelle corse.
Senza contare le versioni arrivate a fine anni sessanta e inizio anni settanta del secolo scorso, Scrambler, per un moderato fuoristrada, e Cross. Una produzione ventennale, che la nuova proprietà cinese ha fatto rivivere nel 2017. Oggi, nelle concessionarie fa la sua apparizione il nuovo Leoncino 800, che la Casa auspica faccia rivivere i fasti del passato. Gli ingredienti ci sono. Quante volte abbiamo sentito la teoria dei costi e benefici? Infinite volte. Bene, Leoncino in salsa secondo millennio va proprio in quella direzione.
L’assenza di alcuni dispositivi elettronici ormai patrimonio delle due ruote, ad esempio il controllo di trazione e la varietà delle modalità di guida, oltre a conferire un piacevole sapore retrò, soprattutto quando si accelera, ha consentito di contenere il prezzo, pari a euro 7.490,00. La linea riprende qualche stilema d’antan pur restando pienamente in linea con il design attuale. Il look appare armonioso, senza troppi fronzoli, arricchito da parti cromate, sempre di effetto.
Leoncino è comodo sia in sella che in pedana, ma non nasconde una certa anima sportiva. Qualche dato illuminante. Il propulsore bicilindrico, con testata originale, ha una cilindrata di 754 cc, per una potenza che oltrepassa i 76 cavalli a 8500 giri al minuto, una coppia motrice pari a 67 Nm a 6500 giri/minuto per una pronta ripresa già ai bassi regimi, nonostante il peso di 222 chilogrammi in ordine di marcia. La velocità massima raggiunge i 190 chilometri orari. Il consumo è onesto, al di là della soglia dei venti chilometri con un litro.
Dal punto di vista della ciclistica, Leoncino è dotato di telaio a traliccio in tubi di acciaio. Le sospensioni, molto efficaci anche su tracciati accidentati, sono composte da una forcella teleidraulica a steli rovesciati all’anteriore, mentre il posteriore è presidiato da un forcellone oscillante con monoammortizzatore idraulico. I freni, anteriore a doppio disco e posteriore a disco di 260 millimetri, sono reattivi. I cerchi sono in lega di alluminio e ospitano pneumatici Pirelli MT – 60RS, all’anteriore da 120/70 – ZR17”, al posteriore da 180/55 – ZR17”.