Versatilità e funzionalità per la nuova Grand Cherokee

Rispetto della tradizione (sette milioni di esemplari venduti in tutto il mondo) unita a prestazioni stradali di livello, nuovi design e architetture.
Grand Cherokee
Gioie e Motori

La Grand Cherokee vuole fare l’europea. Un cambiamento di strategia epocale, per un marchio che, peraltro, già vede la Compass costruita a Melfi. È uno degli effetti a lungo termine del matrimonio con la Fiat, ma sicuramente anche una strategia, appunto, studiata per imporre su mercati diversi da quello americano un modello iconico che resiste dal 1992 e raggiunge la quinta generazione. Christian Meunier, Global President Jeep Brand, presentando il modello “L” a sette posti, destinato agli Stati Uniti, ha sintetizzato compiutamente le qualità del Grand Cherokee 2021. Rispetto della tradizione (sette milioni di esemplari venduti in tutto il mondo) unita a prestazioni stradali di livello, nuovi design e architetture, puntando su due principi fondanti: versatilità e funzionalità.

La tradizione a stelle e strisce vuole che l’esordio tocchi per prima alla “L”, che denota icasticamente la nuova frontiera. Le forme sono imponenti, con una lunghezza superiore ai fatidici cinque metri – 5.20 per la precisione – e con un passo interessante di 3.09 metri, il design ammorbidisce la ruvidezza avvolgendola con temi gentili, arrotondati, con proiettori a LED sottili anche se un po’ squadrati, occhiolino allo stile prediletto nel nostro continente.

Non possono mancare cromature generose e la classica calandra a sette fessure. Parti come il cofano e il posteriore sono in alluminio e magnesio, per motivi di riduzione dei pesi. Il telaio è assolutamente originale e costituisce uno iato rispetto alle versioni precedenti. È monoscocca a sospensioni indipendenti Quadra – Lift, provviste di un dispositivo che ottimizza la guida fuori strada. Le modalità di guida sono cinque, a seconda del tipo di percorso. Quattro gli allestimenti: Laredo, Limited, Overland, Summit.

I motori sono il Pentastar a sei cilindri da 3.6 litri per 294 cavalli e il monstre otto cilindri da 5.7 litri per 362 cavalli: c’è di che divertirsi. La ricerca di appagamento dei gusti della clientela al di là dell’Atlantico non si ferma a qualche accenno sul look. C’è molto di più. Ad iniziare dalla piattaforma, che è la medesima della Alfa Romeo Stelvio, per proseguire negli interni, che rasentano il lusso per la comodità e l’utilizzo di materiali di pregio, compresa la pelle.

Chi occupa la seconda e anche la terza fila non ha problemi di spazio e i sedili sono ripiegabili elettricamente. L’infotainment non è da meno, con un display touch da 10”1, che gestisce il nuovo sistema avanzato UConnect, fiore all’occhiello FCA. La sicurezza è garantita, tra gli altri, dalla guida autonoma di livello 2. Sul mercato europeo, Grand Cherokee sarà offerta a partire dall’autunno nella versione a cinque posti: i motori saranno i predetti Pentastar a sei cilindri e l’otto cilindri, cui sarà affiancato l’ibrido plug – in 4xe.
Prezzi dichiarati a partire da 60.000 euro.

Enrico Formento Dojot

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