“Un parco fotovoltaico nell’ex tiro a volo? Bene, peccato il ritardo”

"Oggi come allora, questa pare comunque l’unica soluzione realistica, rispettosa del passato di quei luoghi".
I lettori di AostaSera
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Ho appreso che il Consiglio comunale di Saint-Vincent, nella seduta del 27 settembre 2022, ha discusso una mozione per impegnare l’amministrazione comunale a “promuovere la riconversione in parco fotovoltaico dell’area Piole”, ove è situato l’ex tiro a volo.

Il 29 aprile 2008, quattordici anni fa, Stefano Unterthiner e io indirizzammo al sindaco di Saint-Vincent una analoga proposta accompagnata da un documento dal titolo “Un grande impianto fotovoltaico nell’area ex tiro a volo: enorme biglietto da visita per Saint-Vincent”. Incontrammo insieme il sindaco di Saint-Vincent, mentre da solo incontrai l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Châtillon. A entrambi inviai poi un resoconto, nel quale si illustrava un più articolato progetto di “Parco tecnologico per le energie rinnovabili”, che fu portato a conoscenza anche della popolazione con un opuscolo pieghevole dal titolo: “Miriamo al sole. Catturare l’energia del sole nell’area ex tiro a volo”. 

Il 30 giugno 2008, il Consiglio comunale di Châtillon approvò una deliberazione nella quale si impegnava, fra l’altro, a supportare la ricerca, offrendo il proprio territorio per realizzare Parchi tecnologici per sperimentazioni su energia eolica, energia solare termodinamica o altre tecnologie che producano energia da fonti rinnovabili.

Poiché l’area dell’ex tiro a volo è di proprietà regionale, il 16 febbraio 2009 inviai la proposta all’assessore alle Attività produttive della Regione Autonoma Valle d’Aosta, al quale potei illustrarla personalmente il 10 marzo 2009. 
In seguito alla scelta dell’Amministrazione regionale di procedere alla redazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo impianto di tiro a volo e tiro all’elica in località Piole (D.G.R. 1366/2009), decisi di promuovere una petizione popolare “a favore di un parco tecnologico per le energie rinnovabili e contro la realizzazione di un tiro a volo in località Piole nel comune di Saint-Vincent”, che raccolse 502 firme, depositate presso la Presidenza del Consiglio regionale il 27 ottobre 2009. Come primo firmatario, fui audito dalla IV Commissione consiliare regionale “Sviluppo economico” il 12 gennaio 2010, mentre la petizione fu esaminata dal Consiglio regionale il 10 febbraio 2010. In quella occasione, il Consiglio respinse due risoluzioni: in una si invitava la Giunta Regionale a porre in atto iniziative per favorire la creazione di un parco tecnologico per le energie rinnovabili, nell’altra si chiedeva di valutare alternative al sito Piole di Saint-Vincent per il nuovo impianto di tiro a volo, visto anche l’esorbitante costo di oltre 12 milioni di euro previsto, dallo studio commissionato, per il sito di Saint-Vincent. 

Come andò a finire? Pochi mesi più tardi, nel Consiglio comunale del 23 dicembre 2010, il sindaco di Saint-Vincent annunciò che l’ipotesi di un nuovo tiro a volo nell’area Piole era tramontata a causa dei costi eccessivi, come prevedibile. 

Da allora, tuttavia, la Regione non ha ricercato alcuna valida alternativa. L’ultima novità è dello scorso mese di febbraio, quando l’assessore regionale alle Opere pubbliche ha dichiarato che il principale manufatto presente nell’area Piole deve essere demolito. 

Pioule
Si legge sulla pagina del sito del Comune di Saint-Vincent dedicata al villaggio Pioule: “Il villaggio venne totalmente raso al suolo e la stessa collina fu spianata, peraltro con grande difficoltà e con abbondante uso della dinamite a causa delle rocce; sul grande pianoro, precedentemente occupato dalla collina, furono edificati un grande capannone in cemento, aree di parcheggio e servizio e ben tre campi da tiro, che per alcuni anni fecero da sfondo a uno sport oggi fortunatamente vietato: il tiro al piccione. Secoli di storia e ambienti di incredibile bellezza e fascino furono cancellati da una discutibilissima moda, che poco tempo dopo fu fortunatamente vietata”.

Quando si pensa al futuro dell’ex tiro a volo, non si può fare a meno di ricordare ciò che esisteva prima di questa innaturale spianata.
Benché la mozione del 27 settembre 2022 non sia stata approvata dal Consiglio comunale di Saint-Vincent, dal dibattito è emersa la volontà dell’attuale amministrazione di procedere nella medesima direzione indicata 14 anni or sono da Stefano Unterthiner e da me.
Se questa volontà si concretizzasse, ne sarei lieto, ma mi rammaricherei del ritardo con il quale si dà seguito alla proposta che 12 anni fa giunse sino in Consiglio regionale. Allora, nei due anni precedenti, dalla maggior parte dei politici che si interessarono della questione raccolsi, nel migliore dei casi, poco più che sorrisi di cortesia, oltre che un voto contrario in Consiglio regionale: si trattava, probabilmente, di una proposta troppo avanti rispetto ai tempi.
Oggi, con l’incerto contesto internazionale, che si riflette sui costi dell’energia, e con l’emergenza climatica ormai conclamata, destinare l’area dell’ex tiro a volo alle energie rinnovabili è una scelta quasi scontata, che difficilmente incontrerebbe ostacoli.
Oggi come allora, questa pare comunque l’unica soluzione realistica, rispettosa del passato di quei luoghi.

Auspico, dunque, che l’Amministrazione regionale proceda finalmente senza indugio in questa direzione.

Paolo Ciambi

Una risposta

  1. Che dire se non meglio tardi che mai . C è da chiedersi perché non sia stato fatto nulla prima . Speriamo vada in porto .

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