Oltre l’orizzonte: verso Punta Chaligne da Thouraz

La salita in macchina fino a questa balconata sulle Alpi merita già la giornata. La frazione si presenta con una bellissima chiesetta alpina arroccata su un piccolo promontorio, distaccata leggermente dalle case, quasi a voler prendere il volo verso il vuoto staccandosi dalla montagna.
Montagna e dintorni

Thouraz: questa piccola frazione posta a 1646 m nel comune di Sarre, che si affaccia sulla valle centrale di Aosta, è il punto di partenza della nostra nuova escursione. La salita in macchina fino a questa balconata sulle Alpi merita già la giornata. La frazione si presenta con una bellissima chiesetta alpina arroccata su un piccolo promontorio, distaccata leggermente dalle case, quasi a voler prendere il volo verso il vuoto staccandosi dalla montagna. I caseggiati invece sono vecchie cascine di montagna molto grosse, costruite secondo il vecchio sistema a livelli, sfruttando il calore delle vacche nella stalla poste al piano terra, e l’isolamento del fieno posto nel sotto tetto, dedicando il piano centrale alla zona abitativa. Un luogo da cartolina.

Parcheggiata la macchina si parte a piedi attraversando il paese seguendo i segnavia gialli. Dopo pochi minuti si incrocia la poderale che porta agli alpeggi di Vignon; qui bisogna fare attenzione e non perdere il sentiero che non è ben segnato. Dall’altra parte della strada si vede una tagliafuoco che sale dritta per la montagna e dopo 30 metri un piccolo sentiero sulla destra si addentra del bosco. Questa è la via da seguire. Una volta imboccato il sentiero non ci si può più sbagliare. La traccia sale dritto per il crinale in modo abbastanza deciso per la prima parte lasciando pochi attimi di respiro. Per fortuna l’ombra del bosco e i suoi abitanti distraggono dalla fatica e dal fiatone che inevitabilmente arriva dopo pochi metri dato che non abbiamo ancora i muscoli caldi. Dopo circa 30 minuti il sentiero spiana e taglia verso destra uscendo pian piano dal bosco fitto, lasciando spazio ai vecchi saggi della montagna, che qui son cresciuti nel tempo, lentamente, osservando le stagioni passare. In questa zona in effetti ci sono diversi individui di Larice molto grandi, nonostante si sia già intorno ai 2100 m di quota. Il favore dell’esposizione indubbiamente influisce sulla loro crescita rispetto ai fratelli cresciuti sui versanti opposti dell’Envers. In questo punto ci sono diversi bivi per varie destinazioni. Noi scegliamo quella più impegnativa, proseguendo verso l’alto, uscendo in un attimo dal bosco e restando sulla cresta che separa la valle che porta ai piedi del Mont Fallère dalla Valle del Gran San Bernardo. Da qui bisogna fare molta attenzione e valutare bene le condizioni del manto nevoso e delle eventuali cornici di neve create dal vento, ricordandosi che è molto più coraggioso rinunciare alla vetta che intestardirsi per arrivare in cima a tutti i costi correndo dei rischi.

Mancano 400 metri alla cima, la salita è ripida e costante, ma la vista che man mano si apre davanti ai nostri occhi è incredibile. I camosci scappano al nostro passaggio e alcuni Gracchi alpini volano incuriositi sopra le nostre teste quasi a sfidarci contro le correnti d’aria che solo loro sanno dominare con tanta maestria. Rimanendo rintanati nel fondo valle ci si dimentica quasi del mare di montagne che ci circonda. Arrivati in cima non rimane altro che perdersi oltre l’orizzonte, lasciando andare la mente libera oltre le vette più alte che dominano la nostra Regione. Siamo letteralmente nel cuore della Valle d’Aosta. Da qui possiamo ammirare Aosta e la valle centrale, oltre a tutti i 4000. La fatica è completamente ripagata, l’unico rammarico è dover ridiscendere lasciando questo luogo dove per un attimo ci è sembrato di poter raggiungere luoghi lontani con un semplice battito d’ali!

 

Dislivello: 900 m circa

Quota di partenza: 1646 m

Quota arrivo: 2552 m

Date previste: tutti giorni per gruppi di minimo 6 persone su prenotazione

Info 344 293 4602  /  344 293 4564

www.percorsialpini.com

info@percorsialpini.com

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