Da sei settimane in Italia si continua ad osservare un’importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza della pandemia (fonte Istituto Superiore di Sanità): la stima di Rt aggiornata al 10 marzo ha raggiunto quota 1,16. Ciò ha determinato il passaggio all’arancione ed al rosso di tutte le regioni italiane, Sardegna esclusa.
Con l’1,33 in Valle d’Aosta siamo secondi solo alla Basilicata (1,39) e di poco superiori a Piemonte (1,31) e Lombardia (1,23).
Dato il peggioramento della situazione mi sono permesso di allargare lo sguardo ad altre nazioni europee per avere un punto di osservazione un po’ più ampio rispetto alle settimane precedenti: secondo le stime del sito ourworldindata.org/coronavirus-source-data le nostre vicine sono di poco inferiori all’Italia ma sempre sopra l’unità (Francia all’1,04 e Svizzera all’1, 09). Sempre in Europa la Germania è all’1,14 mentre la Gran Bretagna, forse grazie ad una politica vaccinale nettamente più tempestiva, è allo 0,77.
In rapporto alla stima di Rt, l’incidenza di nuovi casi in Valle si mantiene molto bassa: nel grafico e nelle due mappe di confronto che vi riporto è molto evidente la discrepanza tra la ancora bassa incidenza (74/100.000), superiore in Italia soltanto alla Sardegna (32/100.000) ed alla Calabria (66/100.000). Tuttavia i focolai attivi sono in aumento, 23 rispetto a 16 negli ultimi due report del Ministero della Salute: per darvi un’idea, nelle due settimane a cavallo tra novembre e dicembre, quando ci fu il picco dei decessi, erano oltre 100.
Scendendo nel dettaglio della nostra regione, vi riporto i grafici relativi ai nuovi casi positivi, ai ricoveri ordinari ed in Terapia Intensiva ed ai decessi: accanto all’aumento dei nuovi casi non si è fortunatamente assistito ad un aumento degli altri eventi.
Probabilmente le nuove restrizioni porteranno ad una stabilizzazione di tutti i parametri, o quantomeno ad un rallentamento del peggioramento in corso: tuttavia se la ragion d’essere delle nuove norme restrittive è quello di ridurre al minimo la mobilità sociale, non si capisce quale logica è sottintesa alla libertà di raggiungere al solo scopo turistico le seconde case da parte dei non residenti e la possibilità di accogliere turisti provenienti da Francia e Svizzera. Forse la nostra sbandierata autonomia potrebbe esercitarsi in questo senso, ma non ho competenza per potermi esprimere al riguardo.
In ultimo la campagna vaccinale: manteniamo la pole position per efficienza (al 13 marzo il 99% delle dosi consegnate sono state somministrate!). La quota degli over 80 che ha ricevuto la prima dose vaccinale ha raggiunto il 53%, ed il 19% ha completato il ciclo. Per la popolazione generale tali percentuali sono rispettivamente dell’8 e del 5%. Per chi è attento ai numeri, forse noterà che queste ultime due percentuali sono inferiori a quelle che riportavo la settimana scorsa: il realtà ho cambiato il denominatore, non più la popolazione target inizialmente annunciata dal nostro assessore (il 70% della popolazione), bensì la popolazione valdostana complessiva (poco più di 125.000 residenti), perché la presenza di varianti con maggior contagiosità determina un aumento della percentuale necessaria all’immunità di gregge.
Alla prossima settimana, se avrete ancora la pazienza di seguirmi.