L’uomo, che resta in carcere dopo che il suo arresto è stato convalidato dal Gip, ha avvicinato la donna ad Aosta, mentre era con il nuovo compagno, intenzionato ad aggredirla. La coppia ha chiamato i Carabinieri.
Il giudice Tornatore ha inflitto 14 mesi di reclusione ad un eporediese, accusato di stalking e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Si tratta del primo processo a giungere a sentenza ad Aosta per quest’ultima accusa.
Il giudice ha inflitto 2 anni e 2 mesi a Gian Luca Colombero, di Cuneo, accusato anche di essere entrato in una piattaforma di e-commerce con le credenziali della donna, compiendo transazioni. I fatti a fine 2019.
L’udienza nei confronti del 33enne si è tenuta nella mattinata di ieri, venerdì 4 febbraio, al Tribunale di Aosta. All'uomo sono stati inflitti un anno e tre mesi di carcere. I fatti dall’estate dello scorso anno.
Il giudice Paladino ha inflitto un anno di reclusione a Ciriaco Di Giorno, 47enne aostano, per le persecuzioni ad un condomino. Per la Procura, ha protratto le condotte per cui era già stato condannato lo scorso febbraio.
Si tratta del divieto di dimora nel comune oggetto dei fatti (in un caso) e del divieto di avvicinamento alla persona offesa (negli altri tre), nei confronti di due donne e altrettanti uomini sotto indagine per atti persecutori.
Elio Bertone, residente in Valle, doveva rispondere di atti persecutori. Gli venivano contestati, tra l’altro, auto rigate, danneggiamenti di reti, attrezzi ed ornamenti. Mantenuto, a suo carico, il divieto di dimora nel comune di residenza.
A Teresa Baudino, di Aosta, il giudice ha inflitto 13 mesi di reclusione. Secondo l’accusa, per anni ha insultato e minacciato ripetutamente la donna residente nell’alloggio sopra il suo, arrivando anche a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per rumori inesistenti.
L’uomo era stato indagato per una serie di episodi a base di auto rigate, danneggiamenti di reti, attrezzi ed ornamenti danneggiati. Durante l’inchiesta era scattato anche il divieto di dimora nella regione, misura poi affievolita dal Tribunale del Riesame.
Le condotte contestate all’imputato, ricostruite dai Carabinieri dal 2017 all’aprile di quest’anno, avevano riguardato anche il nuovo compagno della donna. Il pm Ceccanti aveva chiesto 3 anni di carcere.
L’uomo, di origini nord-africane, è stato individuato dalla Polizia a casa di una donna che, nel 2018, aveva aggredito con delle forbici. Per quei fatti era stato condannato a 4 anni di reclusione, poi ridotti in appello.
Oltre al gesto incendiario, l’uomo, residente ad Aosta e di origini romene, avrebbe intrapreso, dalla fine della relazione con la donna, una serie di atti minacciosi e vessatori nei suoi confronti.
Si tratta di uno straniero residente ad Aosta. Dalle indagini della Squadra Mobile sono emerse molestie alla donna e l’introduzione furtiva nella sua abitazione, spesso “in orario notturno” e “dopo aver abusato” di alcolici.
Le imputazioni per Ciro Di Giorno erano di minaccia e danneggiamento, ma dalle deposizioni della persona offesa e del figlio è emerso un quadro diverso, fatto di atti persecutori. Il giudice ha restituito gli atti al pubblico ministero.
Ad un torinese la Procura contestava insulti, minacce e pedinamenti all'ex compagna e al suo nuovo fidanzato. L'uomo risulta già essere stato condannato in via definitiva per atti persecutori nei confronti della donna.
L’ipotesi a carico dell’uomo è di atti persecutori, rappresentati – per il pm Introvigne – da continue telefonate, pedinamenti e insulti alla donna. Scattato anche il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati da lei.