La Didattica a distanza? Per i docenti valdostani serve maggiore formazione

Presentati i risultati di una ricerca condotta dalla Società italiana di ricerca didattica, curata in Valle dalle docenti dell’Università della Valle d’Aosta Teresa Grange e Chiara Annovazzi. In 310 insegnanti hanno risposto ad un questionario relativo all’adozione della Dad nel primo lockdown.

Possiamo fare un po’ meglio nei prossimi mesi?

La ripresa dell’anno scolastico alle superiori, ieri ancora eternamente a distanza negli schermi, non ha segnalato sul territorio nazionale grandi novità. Sembra quasi che, comprensibilmente, in una certa parte del mondo scuola si stia vivendo come degli struzzi, testa nella sabbia, non guardiamo la pandemia in corso, e avanti di programma, verifiche, interrogazioni.

Didattica a distanza, tutti bocciati?

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di un lettore che si chiede: “Non sarebbe meglio, invece di ripartire da una discriminazione tra chi avrà fatto un percorso e chi non l’avrà potuto fare (tutti promossi, ma non tutti ugualmente preparati), ripartire da una base comune acquisita ripetendo tutti l’anno?”.

La didattica a distanza ha funzionato?

Sta funzionando nell’ottica di sostituto, palliativo, didattica che dobbiamo usare per forza, non c’è altra scelta. Ma la scuola è altro, la scuola è fatta di relazioni, si apprende attraverso le emozioni, e dentro ad un video quelle sono più distanti, sospese, a volte artefatte.

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