L'arretramento delle fronti glaciali e le situazioni di rischio in Valle d'Aosta, con i cinque osservati speciali da Planpincieux al Whymper, sono causati dall'inarrestabile innalzamento delle temperature.
Il dato è emerso durante la presentazione di due studi condotti da Arpa, Fondazione CIMA, Fondazione Montagna Sicura e dal Dipartimento Ambiente della Regione. In prospettiva futura, si vedrà una Valle d'Aosta divisa in due per le precipitazioni, mentre preoccupano i ghiacciai: ogni anno sparisce l'equivalente del centro di Aosta.
Il dato è stato comunicato da Legambiente, che durante la campagna “La Carovana dei Ghiacciai 2021” ha preso in esame il Ghiacciaio della Capra, nel versante piemontese del Gran Paradiso, e i tre principali ghiacciai della Valnontey: Tribolazione, Grand Croux e Money.
Il progetto, di cui fa parte anche il valdostano François Burgay, estrarrà due carote di ghiaccio sul Ghiacciaio Gorner al Colle Gnifetti per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Al Forte di Bard continua il percorso de l’Adieu des Glaciers con il webinar “I Ghiacciai Valdostani: risultati delle ricerche e dei monitoraggi condotti nel 2020”. I ghiacciai sono testimoni dell’allarmante innalzamento della temperatura, che si prevede aumenti di 4° entro 80 anni. Bilanci di massa e confronti sono stati esposti durante la conferenza da 12 relatori.
I dati allarmanti arrivano da un monitoraggio del Corpo di Sorveglianza dell'Ente e dimostrano un intenso regresso delle fronti glaciali. Il ghiacciaio del Trajo è arretrato di 69 metri mentre è in disfacimento lo scivolo glaciale della Becca di Monciair.
Estratto, realizzato dai tecnici di Fondazione Montagna sicura, del volo annuale di osservazione dei ghiacciai valdostani, nell'ambito delle attività del piano di monitoraggio del rischio glaciale della Regione Autonoma Valle d'Aosta.