Al Forte di Bard una giornata dedicata ai ghiacciai, sensibili indicatori climatici

L'arretramento delle fronti glaciali e le situazioni di rischio in Valle d'Aosta, con i cinque osservati speciali da Planpincieux al Whymper, sono causati dall'inarrestabile innalzamento delle temperature.
Ghiacciaio Planpincieux
Montagna

Sabato 11 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, il Forte di Bard ha proposto un’intera giornata dedicata ai ghiacciai valdostani. Durante la mattinata gli enti aderenti alla Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani hanno presentato i risultati delle ricerche e dei monitoraggi condotti nel 2021.

Ghiacciai, vittime dell’innalzamento delle temperature. I dati mostrano che nei prossimi due decenni quelli sotto i 3.000 metri andranno a scomparire. Il ricco patrimonio di studi conferma inoltre la maggiore esposizione delle regionali alpine all’aumento delle temperature.

Ultime novità dai ghiacciai valdostani e non

Circa 9 metri all’anno. Le fronti glaciali del Timorion, ghiacciaio collocato fra la Valnontey e la Valsavarenche, stanno arretrando da diversi anni. Sono stati registrati oltre 280 metri di arretramento. 430mila metri cubi d’acqua persi. Con una tale quantità di acqua avrebbe potuto riempire per sei volte la diga di Perrères. A presentare i dati è Umberto Morra di Cella, ARPA Valle d’Aosta. Il Ghiacciaio Ciardoney (Gran Paradiso), al confine della Val di Cogne e la Val Soana, in trent’anni di misure ha perso una quarantina di metri di spessore glaciale.

Dall’Osservatorio Gressoney-D’Ejola, Daniele Cat Berro della Società Meteorologica Italiana mostra che le temperature medie annue hanno registrato un più 2,1 gradi in 50 anni. Più del doppio rispetto alla media nazionale, a conferma dell’elevata sensibilità dell’ambiente alpino all’aumento delle temperature. Il periodo dal 2014 al 2020 viene ricordato come i sette anni più caldi nel mondo in cui c’è stata un’impressionante accelerazione del riscaldamento. A Sud delle Alpi tra i 1.000 e i 2.000 metri la durata della stagione invernale si è ridotta di 33 giorni.

Da Planpincieux al Whymper. Le situazioni di rischio: in Valle d’Aosta cinque “osservati speciali”

Gli studi sull’assetto idrogeologico dei bacini montani monitorano anche le situazioni di rischio. In Valle d’Aosta “gli osservati speciali”, così li chiama il Presidente della Cabina di Regia Valerio Segor, sono lo Sperone della Brenva, il Seracco Whymper, il Ghiacciaio di Planpincieux, il Ghiacciaio di Chérillon e lago proglaciale del Gran Croux.
Sul Seracco Whymper, che si trova sulle Grandes Jorasses nel Massiccio del Monte Bianco, interviene Fabrizio Troilo di Fondazione Montagna Sicura. Sul Ghiacciaio del Whymper, monitorato dal 2009 per instabilità, si verificano periodicamente valanghe di ghiaccio. Nel 2014 crollarono circa 100mila metri cubi totali di ghiaccio.

Comunicare la montagna per viverla in sicurezza

“Questi studi sono uno strumento essenziale a cui fare riferimento” dichiara Ezio Marlier, Presidente Unione Valdostana Guide di Alta Montagna. “Ciò che più ci preoccupa è come noi ci dobbiamo adeguare a questi cambiamenti sempre più repentini, sempre più violenti, e quanto tempo abbiamo per adattarci perché – ricorda – noi dobbiamo accompagnare delle persone in sicurezza”.

“È necessario comunicare la montagna a 360 gradi” e su questo concorda Paolo Comune, Direttore Soccorso Alpino Valdostano. In questi ultimi anni, complice anche l’innalzamento delle temperature che ha illuso il turista di poter salire in quota “solo con gli short”. Il Direttore del Soccorso Alpino mostra un carosello di immagini in cui le persone vivono la montagna nell’insicurezza più totale, senza corde e imbracatura, ignare dei pericoli (i crepacci, ad esempio). Anche nell’anno pandemico il soccorso organizzato ha superato i 1.000 interventi.

Attori ed eventi della giornata

Sono intervenuti all’incontro i partner aderenti alla Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, cellula di coordinamento tra gli enti che si occupano di criosfera sul territorio valdostano, nata con l’obiettivo di fare rete e permettere una collaborazione attiva attraverso lo scambio di dati. Ne fanno parte, tra gli altri, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Fondazione Montagna Sicura, ARPA, l’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna, il Soccorso Alpino Valdostano e il Comitato Glaciologico Italiano.

Nel pomeriggio la giornata è proseguita con la presentazione del libro “Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale” di Luca Mercalli, dalle ore 15.00. A seguire, alle ore 16.00, la proiezione del film documentario “Songs of the WaterSpirits”, di Nicolò Bongiorno, un racconto di sogni e progetti contemporanei sullo sfondo del Ladakh, una regione indiana racchiusa tra le catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya.

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