La quotazione di Cva non viene messa in discussione dalla sentenza della Corte Costituzionale che venerdì scorso ha bocciato in parte la riforma Madia. E' quanto in sintesi ha detto oggi in aula il Presidente della Regione, Augusto Rollandin.
"Come espressamente chiarito dalla sentenza le pronunce di illegittimità costituzionale contenute in questa decisione sono circoscritte alle sole disposizioni di delegazione della legge delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, la legge n. 124 del 2015, e non si estendono alle relative disposizioni attuative" ha spiegato il Presidente. "Queste pertanto, laddove siano già state emanate – come nel caso del decreto legislativo 175/2016 sulle partecipazioni pubbliche – devono intendersi, ad oggi, come pienamente vigenti. Allo stato, quindi, le disposizioni di cui al disegno di legge di stabilità regionale per il triennio 2017/2019 relative alla quotazione in borsa di Cva si confermano del tutto coerenti con il quadro normativo vigente, dal momento che, in base al citato decreto legislativo 175/2016, la quotazione della società si configura come unico strumento alternativo rispetto all’obbligo di dismissione".
Rollandin ha poi ricordato come la quotazione della partecipata regionale arriva dopo "una riflessione avviata da tempo che porta ad individuare questa soluzione come opportuna e vantaggiosa sia per la Regione, che manterrebbe in questo modo il controllo della Società valorizzando, al contempo, l’investimento fatto negli anni, sia per Cva, che attraverso la quotazione in borsa potrà attrarre nuovi investitori sul mercato, assicurandosi nuove e ulteriori possibilità di sviluppo.
Sulla questione i gruppi di minoranza hanno presentato una risoluzione che impegna il Governo regionale a sospendere la quotazione in borsa della società. L'iniziativa è stata in seguito respinta con 24 astensioni e 7 voti favorevoli