L’ha voluta e l’ha cercata in tutti i modi, e alla fine quella medaglia mondiale che era nell’aria è arrivata. Nadir Maguet ha conquistato l’argento nella staffetta dei Mondiali di scialpinismo di Alpago Piancavallo, proprio nella gara conclusiva della manifestazione.
In squadra con Robert Antonioli, Michele Boscacci e Damiano Lenzi, Maguet ha portato la nazionale italiana alle spalle della Svizzera per soli 4 secondi, con il tempo finale di 31:23.83. Terzi gli spagnoli Iñigo Martinez De Albornoz Marués, Oriol Cardona Coll, Kilian Jornet Burgada e Marc Pinsach Rubirola. “Tanto di cappello alla Svizzera, erano i più forti, soprattutto sui cambi”, commenta Nadir. “Ho fatto il lancio, e devo ammettere che ero molto teso: quando corri da solo, se sbagli ci rimetti tu e ti prendi le tue responsabilità, ma quando sei con altri ci sono molti fattori in ballo. Rispetto all’Italia campione in carica c’ero io al posto di Eydallin, e questo aumentava la tensione, ma ho fatto una buona gara, chiudendo la mia frazione per secondo dietro a Iwan Arnold che aveva vinto la sprint. Non possiamo rammaricarci di niente”.
E con questo argento Maguet riscatta proprio la sprint, che gli aveva regalato la tanto odiata “medaglia di legno”: “Sono arrabbiato per quel quarto posto perché ho fatto un pasticcio io e il gancio degli sci è rimasto impigliato allo zaino. Ho perso quei 6 o 7 secondi che hanno fatto sfumare il bronzo, perché la gamba c’era”.
Il bilancio dei Mondiali, a prescindere dalle medaglie, è positivo: “Sono contento perché la forma c’è e sono molto motivato per fare la Pierra Menta la settimana prossima con Boscacci”. Prima, però, la meritata festa, “a base di birra e spritz, che vanno tanto di moda tra gli stranieri”, saluta Nadir.