Casinò, via libera al piano e al finanziamento. Ora si apre la partita con i sindacati

Maggioranza compatta. La partita si sposta ora sul tavolo sindacale che avrà una settimana di tempo - il 31 maggio scade la proroga della procedura 223 -  per scongiurare i 264 licenziamenti.
Politica

La maggioranza tiene e il piano di risanamento della casa da gioco assieme al disegno di legge di finanziamento passano l’esame dell’aula (18 a favore nella votazione nominale, 16 contrari). La partita si sposta ora sul tavolo sindacale che avrà una settimana di tempo – il 31 maggio scade la proroga della procedura 223 –  per scongiurare i 264 licenziamenti trovando un’intesa sulle azioni per ridurre il costo del lavoro previste dal piano stesso. Nel frattempo arriveranno nelle casse del Casinò i primi 8 milioni dei 35 previsti (20 a tranche dalla Regione e 15 dalle banche). Altri 7,2 milioni di euro potranno essere concessi come garanzia per la fideiussione che, annuncia in aula l’Assessore regionale alle Finanze, Albert Chatrian “una banca ha accettato di emettere”. “Questa è un opzione – spiega Chatrian –  che potrà essere utilizzata per dare contezza e onorare gli impegni che l’azienda ha assunto con i 41 lavoratori”. 

Cosa dicono i professionisti nel piano di risanamento?
Oltre alla conferma del percorso Fornero 2016-2018, il piano prevede il contenimento degli esuberi e il conseguimento di efficienza organizzativa e contenimento del costo del lavoro. Sugli esuberi vi sarà un “sostenibile incentivo all’esodo in aggiunta alle competenze di fine rapporto ed alla Naspi”. Le persone interessate avranno tempo fino al 20 giugno per comunicare la propria disponibilità ad uscire dall’azienda già a partire dal 1° di luglio.
Accanto a questo l’azienda dovrà lavorare sul “miglioramento dell’efficienza, nella lotta all’assenteismo, nella versatilità organizzativa ma anche su uno stabile contenimento del costo del lavoro”. I lavoratori potranno, quindi, essere spostati, a seguito delle uscite della Fornero, in aree dove si registrano esuberi di personale.
Ai dipendenti verrà chiesto inoltre, nell’ottica di un miglioramento dell’efficienza, un incremento “dell’orario di lavoro in assenza di costi per l’azienda, la riduzione di riposi, pause e permessi, l’introduzione della banca ore attiva e passiva e la riduzione delle ferie in taluni contesti, in una logica tesa anche ad armonizzare taluni trattamenti della contrattazione collettiva della Casa da gioco e della struttura alberghiera”.
Con i sindacati sarà cercata un’intesa che dal 1° gennaio 2018 “preveda, in aggiunta all’incremento di misure per l’efficienza, una stabile riduzione, con diversa incidenza sulle varie fasce retributive, del costo del lavoro del personale di tutta l’azienda in misura tale da consentire il raggiungimento dell’equilibrio di gestione dei ricavi delle diverse attività di gioco tradizionale ed elettronico, nonché della struttura alberghiera, con il costo del personale”.
Accanto alle uscite vi saranno però anche delle entrate con l’inserimento di alcune figure nuove, principalmente nell’area Hotel, da reperire dall’esterno e con esperienze nel settore alberghiero di lusso ma anche per sviluppare l’offerta di giochi online. 
Il piano prevede infine la riduzione delle aree di gioco lavorato dalle attuali cinque a un massimo di due aree, la riorganizzazione dell’area slot-Machine riducendone il numero e attuando interventi per aumentarne la resa media giornaliera, l’ampliamento della gamma di offerta dei “giochi lavorati” e nuove offerte di giochi fra cui il gioco Live e giochi in contesti virtualizzati.

Casinò protagonista del Consiglio regionale
La due giorni di dibattito ha riservato duri scontri e accuse al fulmicotone fra maggioranza e minoranza. E non poteva che essere così visto che anche sul Casinò si è consumato il ribaltone del marzo scorso.  Destinatario degli strali della minoranza l’Assessore regionale alle Finanze, Albert Chatrian. “La persona più incoerente di questa terra” sbotta Ego Perron. “Per anni ha gridato allo scandalo ogni qualvolta ci siamo assunti la responsabilità di un intervento finanziario alla casa da gioco. – ha ricordato il capogruppo Uv – Ha scientemente inculcato un’opinione negativa nella comunità intorno alla casa da gioco”. Ci mette il carico da novanta anche Jean-Pierre Guichardaz del Pd: “Ricordo quando lei assessore si faceva capo popolo davanti ai lavoratori per istigarli ad una reazione contro l’uomo solo al comando e l’alleanza tutta”. 

Prova a difendere il collega, Patrizia Morelli: “Alpe ha sempre sottolineato l’importanza della casa da gioco e se critiche anche forti ci sono state, sono sempre state improntate ad una volontà di vedere risolvere i problemi che hanno minato il Casinò”. Butta ancora più benzina sul fuoco, già incandescente Antonio Fosson: “L’aspetto patetico e paradossale di questa situazione è che quelli che hanno portato il Casinò a questa situazione non ammettano nessuna responsabilità” e poi rivolto all’ex Presidente Rollandin “Peccato che un parere pro-veritate non sia mai stato chiesto per la ricapitalizzazione di 60 milioni di euro”. 

Diversi  i giudizi sul piano di risanamento. Per il capogruppo di Uvp, Alessandro Nogara: “Ci sono le possibilità per rilanciare i ricavi pur salvaguardando i dipendenti. Stiamo facendo tutto ciò che ci è possibile per raddrizzare la barca”. Per la minoranza invece: “Non c’è nessuna assicurazione che i valori determinati verranno raggiunti come hanno scritto i professionisti a pagina 4 del piano” sottolinea Mauro Baccega di Epav.

Mentre sui finanziamenti è il grillino Roberto Cognetta a ricordare quanto finora versato dalla Regione nelle casse del Casinò: 10 milioni nel 2012, la ricapitalizzazione di 60 milioni nel 2014,  altri 20 milioni nel 2015. “Nel 2016 non si concedono i famosi 44 milioni proposti dalla Giunta Rollandin: non preoccupatevi, li diamo ora con questo Piano”.

A chiudere il lungo dibattito è stato il presidente della Regione, Pierluigi Marquis. “L’approvazione del piano non può che essere il punto di partenza. E’ importante che ora il confronto sia serio nell’interesse dell’attuazione del piano, perché solo così riusciamo a dare sostenibilità a questa azienda”. 

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