Presentazione del libro “Guerriglia”, Centoz nega l’utilizzo della sala comunale

L'evento, organizzato per il 27 gennaio, non si terrà più all’Hôtel des États. Il Sindaco di Aosta: "Il ‘Giorno della Memoria’ ha un significato ben preciso, è necessario essere chiari e limpidi su questi argomenti”.
Il Sindaco di Aosta Fulvio Centoz
Politica

“Non è più possibile accettare provocazioni. Il ‘Giorno della Memoria’ ha un significato ben preciso e compito delle istituzioni è quello di divulgare messaggi coerenti con lo spirito di questa giornata. Questa mattina ho quindi negato l’utilizzo di una sala comunale per la presentazione di libri non in linea con il messaggio che il 27 gennaio prevede. È necessario essere chiari e limpidi su questi argomenti”.

Così scrive il Sindaco di Aosta Fulvio Centoz sulla sua pagina Facebook, allegando al post la foto di un documento che recita: “Egregio Signor Manfrin, sono spiacente di doverle comunicare che ritengo non accoglibile la Sua richiesta, a nome del Comitato 10 febbraio – Valle d’Aosta, di presentazione dei libri ‘Guerriglia’ e ‘Campo dei Santi’ per il giorno 27 gennaio”.

Alla radice, la presentazione di due romanzi, uno dei quali, “Guerriglia” dello scrittore francese Laurent Obertone, già contestata da L’Altra Valle d’Aosta, programmata inizialmente per il 27 gennaio all’Hôtel des États.

“È del tutto evidente – scrive il Sindaco nella sua lettera inviata al consigliere della Lega Nord Andrea Manfrin – che in tale data, ricorrendo il ‘Giorno della Memoria’, appare più consono che l’Ente pubblico conceda i suoi spazi unicamente a eventi/manifestazioni che abbiano stretta attinenza con la finalità della ricorrenza, peraltro istituita con Legge dello Stato”.

“Nessuna preclusione” spiega ancora Centoz per definire la presentazione in altra data “ritenuta più consona”, con gli spazi comunali nuovamente a disposizione, e col Primo cittadino che specifica ancora che “ritengo infatti che le giornate istituzionali dedicate a ricordi della nostra Storia (27 gennaio, 10 febbraio, 25 aprile, ecc…) debbano essere finalizzate a divulgare i ricordi di eventi tragici che è giusto e corretto ricordare e tramandare alle nuove generazioni”.

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