Il problema è annoso, e le soluzioni cercate parecchie e diversificate. Alla fine, il Comune di Aosta sembra aver deciso di chiudere la “querelle” con Babele Srl – la società che dal 2011 gestisce gli impianti pubblicitari in affissione diretta per il Capoluogo – e di farlo nella maniera più inaspettata. Risolto il contratto nel maggio 2016, ora il Comune estingue con fondi suoi il debito di Babele.
Da giovedì 29 marzo, infatti, sull’albo pretorio dell’Amministrazione comunale si trova la delibera 39 che recita, in titolo, “Accettazione compensazione parziale dei debiti della società con altra prestazione – Acquisizione in proprietà degli impianti pubblicitari”.
La posizione debitoria di Babele srl nei confronti del Comune ammontava ormai a 81mila 922,91 euro, cifra da tempo considerata irrecuperabile ed effettivamente mai incassati. Dalla stima fatta da tre incaricati (il geometra comunale Deguio, l’Ispettore della Polizia locale Bellù e dal Funzionario comunale Collomb) degli impianti pubblicitari della società (2 pannelli luminosi, 5 totem bifacciali, 8 impianti per esposizione di locandine, 8 percorsi da 15 paline e 27 pannelli per pensiline delle fermate degli autobus) è emerso che le strutture, sebbene bisognosi di lavori di ripristino e manutenzione, hanno ad oggi un valore di 71mila 686 euro.
Comune che si è affrettato a stanziare la stessa cifra per acquisirli scrivendo, in delibera che “sono pervenute alcune richieste da parte di soggetti interessati all’utilizzo e alla gestione di tali impianti e ciò consente, anche in considerazione del loro attuale stato di conservazione, una loro possibile ed opportuna valorizzazione economica” e, di fatto, estinguendo quasi tutto il debito della società.
La domanda che viene spontanea è: perché un Comune spende 71mila euro per estinguere il debito che una società ha con lui di 81mila euro? L’acquisizione tout-court dei beni e degli impianti di Babele Srl non sembrano una scusa sufficiente, allora ci pensa l’Assessore alle Finanze Carlo Marzi a spiegare l’operazione, di fatto un “investimento” che contemporaneamente sblocca una situazione impantanatasi nel tempo: “L’obiettivo era quello di prendere questi impianti, rilevarli, metterli al reddito del Comune, abbassare il debito della società Babele Srl, permettendo così al gestore di far fronte al debito, sceso praticamente a 10mila euro, senza il fargli correre il rischio di chiudere l’attività. Il Comune può disporre così di strutture pubblicitarie già collaudate e impiantate.”
E poi c’è l’investimento: “È un’azione di buon senso – chiude Marzi – che non lede né il Comune e né aggrava la situazione del debitore, che peraltro è un nostro fornitore. Dall’altro lato dà però la possibilità, come proposta, al Comune di mettere a reddito attraverso i professionisti del settore interessati questi spazi”.