Dopo nemmeno tre settimane dall’ultimo episodio, si registra un nuovo caso di un uomo sottoposto a misure restrittive per non aver osservato i divieti fissati dal Tribunale nell’ambito di un procedimento per atti persecutori. Negli scorsi giorni, un ultrasessantenne residente in Valle, è stato posto agli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile.
A suo carico, dal maggio 2018, c’era la prescrizione di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla parte offesa. Si tratta di una donna di cui l’uomo si era invaghito, fino ad divenirne letteralmente ossessionato: gli inquirenti parlano di “continui appostamenti volti a monitorare i movimenti” di lei, ma anche “del marito e dei figli della coppia”.
Malgrado il provvedimento emanato, spiegano in Questura, l’uomo avrebbe “ripetuto gli stessi comportamenti minacciosi e molesti”. Sulla base degli elementi raccolti dalla Squadra mobile sulle violazioni del divieto, ma anche su quelle che i poliziotti ritengono ulteriori “nuove molteplici condotte di reato concretizzatesi in minacce e molestie a sfondo sessuale” ai danni di altre donne, la Procura ha richiesto al Tribunale l’aggravamento della misura precedentemente emanata.
Ne è risultata l’emissione dell’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari eseguita di recente dagli agenti diretti dal commissario capo Eleonora Cognigni. La logica del provvedimento è, in questi casi, di tipo preventivo, finalizzata sia ad alleviare la sensazione di ansia e paura ingenerata in chi è vittima di stalking, sia legata ad evitare la reiterazione di reati.