Lettere di garanzia: dopo Regione e banche, il pm sente il Casinò

Rossella Bertone, Direttore Amministrazione Finanza e Controllo della Casa da gioco, è stata sentita dal sostituto procuratore Ceccanti per poco meno di un’ora come “persona informata sui fatti”.
La casa da gioco di Saint-Vincent
Cronaca

Dopo giorni trascorsi a sentire testimoni legati al mittente (l’amministrazione regionale) e ai destinatari (tre banche) delle lettere di garanzia al centro della nuova inchiesta che vede indagato per abuso d’ufficio continuato l’ex Presidente della Regione, Augusto Rollandin, oggi la Procura ha guardato da un’altra angolazione a quei tre mesi del 2014, convocando, sempre in qualità di “persona informata sui fatti”, una manager della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Rossella Bertone, che dal 2012 svolge le funzioni di Direttore Amministrazione Finanza e Controllo della “Casinò de la Vallée”, nelle quali rientrano le relazioni con gli istituti di credito e la gestione del rischio, è arrivata in via Ollietti attorno alle dieci di oggi, martedì 19 marzo, ed ha risposto alle domande del pm Luca Ceccanti – titolare del fascicolo, affiancato come negli scorsi giorni dai finanzieri del Gruppo Aosta – per poco meno di un’ora.

Come attraverso le convocazioni susseguitesi finora, incluse quelle del consigliere regionale Elso Gérandin e dell’ex assessore Ego Perron (protagonisti di uno “scambio” in Consiglio Valle, cinque anni fa), gli inquirenti hanno cercato elementi utili a ricostruire l’iter delle trattative, nonché i contatti tra Casinò (con allora al vertice l’au Luca Frigerio) e Regione nella vicenda sfociata nell’elaborazione e nell’invio delle lettere sottoscritte dal presidente Rollandin alla Bccv, alla Banca popolare di Sondrio e alla Banca Passadore.

La Procura le considera vere e proprie garanzie a coprire un’esposizione debitoria della Casa da gioco dell’ammontare complessivo di 19 milioni di euro, emanate tuttavia senza atti di autorizzazione a monte. Nonostante le varie acquisizioni documentali effettuate dalla Guardia di finanza in piazza Deffeyes sul Casinò, negli scorsi anni, quelle missive non erano state consegnate alle “Fiamme gialle”. Sono emerse a seguito del tentativo recente, degli istituti di credito, di far valere quanto in esse contenuto.

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