François Cazzanelli e Francesco Ratti ascendono il Denali per due volte in una settimana

I due valdostani raggiungono la punta più alta dell’Alaska dalla “West Rib” e dalla “Cassin”. Sulla “West Rib” anche i giovani Roger Bovard e Stefano Stradelli, alla loro prima esperienza internazionale.
François Cazzanelli Francesco Ratti Stefano Stradelli Roger Bovard
Sport

Missione compiuta per François Cazzanelli e Francesco Ratti, che conquistano la vetta del Denali (un tempo chiamato McKnley), in Alaska, a quota 6190 metri. Anzi, è più giusto parlare di missioni, al plurale: i due valdostani hanno compiuto una “doppietta”, salendo la cima più alta del continente nordamericano sia dalla “West Rib” che dalla “Cassin”.

Il 23 maggio, Cazzanelli e Ratti avevano percorso la “West Rib” in circa 9 ore. Su quella stessa via, il 29 maggio hanno raggiunto la vetta del Denali anche altri due valdostani, i giovani Roger Bovard e Stefano Stradelli, alla loro prima esperienza internazionale.

Non contenti della “West Rib”, Cazzanelli e Ratti hanno percorso la “Cassin” il 30 maggio, una via molto impegnativa e poco battuta dagli alpinisti italiani, tanto che quella dei valdostani è la terza ripetizione italiana in assoluto. I due alpinisti valdostani hanno impiegato 25 ore e 45 minuti: “Dalla terminale alla punta abbiamo impiegato 18 ore e 58 minuti”, racconta François Cazzanelli sulla sua pagina Facebook. “L’avvicinamento lo abbiamo fatto in 4 ore e 20 minuti risalendo prima verso la “West Rib” fino al colletto a 4900 m (600 m di dislivello dal campo alto situato a 4300m). Dopo il colle siamo scesi per 1200 m per la seraccata chiamata “Seattle ramp”. Per la discesa ci sono volute 3 ore e altri 27 minuti circa li abbiamo spesi alla base per preparaci e sulla punta. Abbiamo sempre arrampicato tranne quando ci siamo riparati nella tenda mono telo, per 3 ore (dalle 23.00 alle 2.00 ora locale) per riposare e rifocillarci; alla ripartenza la temperatura segnava -36° e il vento era di 45km/h. Metri totali saliti sono stati di 3100 mt. Nei primi 1000 m di via abbiamo trovato la traccia, nei restanti 1500 la traccia l’abbiamo fatta noi, con la neve che arrivava tra le caviglie e le ginocchia. Tenuto conto anche di questo siamo molto soddisfatti del risultato”.

Cazzanelli e Ratti hanno mantenuto uno stile leggero, veloce e flessibile, portando con sé il minimo indispensabile: ramponi, piccozze, una corda da 35 m, 1 serie di friend, 1 tenda mono telo, 1 bombola di gas, 1 fornello, 2 sacchi da bivacco, cibo e naturalmente abbigliamento imbottito in piuma.

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