Scuola, l’allarme dei sindacati: troppe cattedre sono rimaste vuote

Stando alle parti sociali sono 76 quelle rimaste scoperte su posto comune: 13 delle quali annuali, cioè retribuite dal 1° settembre al 31 agosto, 41 spezzoni di cattedra (ovvero una frazione oraria inferiore alle 18 ore) e 36 su sostegno di cui 5 part time.
Scuola, insegnanti, alunni
Società

Prima le operazioni di convocazione degli insegnanti precari della seconda fascia per la scuola dell’infanzia e primaria e di terza fascia per le secondarie delle graduatorie di istituto – tra il 26 ed il 29 agosto –, poi un’amara constatazione.

“Dopo tali operazioni”, scrivono infatti Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals” prendono atto che complessivamente sono rimaste vuote, cioè al momento non sono state ancora assegnate, 153 cattedre”.

Stando alle parti sociali sono 76 quelle rimaste scoperte su posto comune: 13 delle quali annuali, cioè retribuite dal 1° settembre al 31 agosto, 41 spezzoni di cattedra (ovvero una frazione oraria inferiore alle 18 ore) e 36 su sostegno di cui 5 part time.

“Per la scuola dell’infanzia, al contrario, non residuano cattedre – scrivono i sindacati –, perché i posti da assegnare risultano di gran lunga inferiori agli aspiranti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento ed in attesa di stabilizzazione ormai da venti anni. È necessario pensare ad un piano che dia innovazione a questo segmento integrante del sistema-istruzione mediante un piano straordinario di assunzioni “.

Posti vacanti anche fuori dalle scuole “tout court”, spiegano ancora nel loro comunicato Claudio Idone, Corrado Fosson, Alessia Démé e Alessandro Celi: “Per quanto riguarda gli educatori del ConvittoF. Chabod’ – si legge – è rimasta vuota un part-time e sono stati assegnati 10 posti interi annuali (il 25% degli educatori in organico è precario)”.

Il quadro che si prospetta è preoccupante per la qualità dell’offerta didattica – lamentano le organizzazioni sindacali – perché, se ad una lettura molto superficiale si può dedurre che molti aspiranti non abbiano voglia o interesse ad accettare l’offerta di lavoro, nei fatti a giudizio delle scriventi si evince che risulta molto carente anche in Valle d’Aosta una seria politica di programmazione scolastica”.

Serve, a questo punto, prosegue la nota “una analisi approfondita del fabbisogno di organici nei vari ordini e gradi di scuola” e “uno stretto legame tra Istruzione ed Università per una adeguata formazione degli insegnanti. È indispensabile effettuare un adeguato orientamento per gli studenti per si avviano a frequentare un percorso universitario”.

“Emblematico è il caso – chiudono Cgil, Cisl, Savt e Snals – della maggioranza degli insegnanti di sostegno che risultano sprovvisti di specializzazione per l’inclusione della disabilità, anche a causa della mancata attivazione dell’ultimo ciclo di tirocinio formativo attivo da parte dell’UniVdA. A farne le spese sono in primis gli alunni diversamente abili e le loro famiglie e come Organizzazioni scolastiche chiediamo risposte urgenti e l’attivazione di un tavolo”.

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