Discariche, Legambiente: “Aumentare l’ecotassa”

Il circolo valdostano, annunciando il sostegno al Comitato nato contro la discarica di Chalamy a Issogne, chiede alla Regione di aumentare l'ecotassa, ora "bassissima".
Alessandra Piccioni, vice presidente Legambiente VdA
Società

Alzare l’ecotassa per disincentivare l’apertura di nuove discariche. A chiederlo è il Circolo Legambiente VDA, che sostiene la petizione promossa dal Comitato “La Valle non è una discarica”, che si oppone all’apertura ad Issogne di un impianto simile a quello di Pompiod “ma dieci volte più grande”.

L’Associazione ricorda come in “Valle d’Aosta l’ecotassa, ossia il tributo speciale che ogni gestore di discarica deve pagare alle casse regionali, è bassissima: 1,03 euro/ton per i rifiuti inerti (eccettuate le terre da scavo, che costano 10,33 euro/ton); 2,06 euro/ton per i fanghi industriali; 5,16 euro/ton per gli altri rifiuti speciali non pericolosi (che sono in gran parte industriali.) In Piemonte lo smaltimento di inerti costa al gestore 9 euro/ton e quello di tutte le tipologie di non pericolosi ben 25 euro/ton! La Lombardia chiede 4 euro/ton per gli inerti (diventeranno 7 dal 2020) e 10 euro/ton per i non pericolosi (15 dal 2020); la Provincia Autonoma di Bolzano chiede per gli speciali ben 58 euro/ton di ecotassa”.

Per questo “un gestore che paga un tributo basso potrà offrire tariffe concorrenziali per lo stoccaggio dei rifiuti. Così la Valle d’Aosta diventa attrattiva sul mercato, e potrebbe davvero correre il rischio di ospitare ulteriori impianti, perché altre 22 cave di inerti presenti sul nostro territorio, molte delle quali nella valle centrale, bene si presterebbero a questo tipo di utilizzo”.

In base al Rapporto 2019 dell’ISPRA sulla gestione dei rifiuti speciali, in Italia ormai si ricicla quasi tutto, recuperando il 67,4% di materia e stoccando in discarica soltanto l’8,2% dei rifiuti speciali. “Mentre sul territorio nazionale le discariche diminuiscono, in Valle aumentano e andiamo male anche nel riciclo, poiché interriamo il 30% di rifiuti speciali” sottolinea Legambiente Valle d’Aosta. “Tutto questo mal si concilia con la tutela del territorio e ha piuttosto il sapore di una svendita. – evidenzia la vicepresidente del circolo Alessandra Piccioni – Siamo ultimi per il riciclo dei rifiuti speciali, aumentiamo le discariche sul territorio, e riusciamo pure a importare rifiuti dal resto d’Italia!”

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