Discarica Pompiod, già nel 2016 i sindaci chiesero controlli

A ricordarlo in una conferenza stampa è il M5S che contesta poi la conferenza dei servizi. "Nell'atto di convocazione non è prevista la possibilità di revoca all'autorizzazione".
discarica pompiod sequestrata
Politica

Già nel 2016 le amministrazioni comunali di Aymavilles e Jovencan avevano chiesto dei controlli pubblici sui rifiuti che venivano conferiti alla discarica di Pompiod, posta ieri sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Aosta in cui risultano indagate quattro persone. E’ quanto porta alla luce oggi il gruppo consiliare M5S Vda.

Il 21 giugno 2016 le due sindache, in un incontro con la dirigente Ines Mancuso e l’Assessore Luca Bianchi, avevano espresso “le
loro forti perplessità riguardo alla discarica” ma la risposta fu “che comunque la riapertura era già stata deliberata nel 2010”. Con una mail successiva le due prime cittadine avevano inviato “le osservazioni e le richieste da porre a verbale in occasione della seconda conferenza dei servizi”. In particolare Loredana Petey e Vally Lucianaz “a seguito dell’attenta analisi effettuata sui documenti pervenuti con la convocazione della Conferenza dei Servizi” sulla discarica di Pompiod chiedevano il controllo “almeno annuale della qualità dell’aria”, il “monitoraggio analitico delle qualità delle acque” ma anche il “controllo analitico a campione del materiale conferito da parte delle strutture regionali competenti (Corpo Forestale, ARPA)”.

Gruppo consiliare M5S Vda
Gruppo consiliare M5S Vda

Quest’ultimi sono arrivati però solo nel settembre scorso, quando la vicenda Pompiod è arrivata alla ribalta della cronaca, grazie alla mobilitazione dei cittadini. Le analisi sono state effettuate su “due camion sui 500 arrivati – ricordano i grillini – uno dei quali ha dato dei problemi su una sostanza inquinante che si chiama antimonio”.

Bocciata invece la richiesta dei cittadini di “fare dei carotaggi sul materiale già stoccato. La stessa Arpa ha dichiarato che sono troppo onerosi e il tipo di rifiuto da cercare troppo complicato” ricorda Vesan.

“Le risposte che la politica non ha saputo dare – sottolinea oggi il gruppo consiliare del M5S in una conferenza stampa – pare le stia dando la magistratura”.

In attesa di capire gli esiti dell’inchiesta della Procura e della Guardia di finanza, i grillini contestano la Conferenza dei servizi. “Speravamo fosse una cosa seria. Scopriamo invece nell’atto di convocazione che non è prevista la possibilità di revoca all’autorizzazione, ma che si tratta di una convocazione per verificare l’eventuale modifica delle prescrizioni”. 

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