Liliana Segre ad un passo dalla cittadinanza onoraria di Aosta

Oggi la IV Commissione ha votato all'unanimità il conferimento alla senatrice sopravvissuta agli orrori del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, e la contestuale revoca di quella a Benito Mussolini datata 1924. Ora la questione sbarcherà in Consiglio comunale per la decisione definitiva.
La Senatrice a vita Liliana Segre con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Politica

A fine novembre la discussione in Consiglio comunale, oggi il passo in avanti fatto dalla Commissione consiliare.

La prossima settimana l’atto dovrebbe passare nuovamente in aula – il Consiglio è convocato per il 26 e 27 febbraio -, dove dovrebbe arrivare l’ufficialità data dagli eletti del Capoluogo regionale: Liliana Segre è cittadina onoraria di Aosta.

La delibera di Giunta portata all’attenzione della quarta Commissione oggi – giovedì 20 febbraio – che conferisce il riconoscimento alla senatrice sopravvissuta all’orrore del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, fa il paio con un’altra da discutere in aula: la revoca, come recentemente ha deciso anche Nus e cercato di discutere Saint-Vincent (punto in ordine del giorno poi scomparso dai radar), della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

Gli atti li spiega in poche frasi il Sindaco Fulvio Centoz: “Queste due delibere nascono da un unico atto approvato in Consiglio e ne recepisce gli indirizzi. Riguardo il conferimento della cittadinanza alla senatrice Segre ci stiamo attivando per capire se sia possibile invitarla, abbiamo cominciato a prendere contatti. La revoca della cittadinanza a Mussolini invece annulla la delibera del 23 maggio del 1924 del Commissario prefettizio dell’epoca, che la conferiva”.

“Molto felice per l’esito” è Carola Carpinello, Altra VdA, che aveva proposto l’iniziativa sul finire di novembre, soddisfatta anche perché “si tratta di una ‘revoca’ di quella a Mussolini, e non un un ‘disconoscimento’ o di altro”. Unica richiesta: quella di discutere in Consiglio prima la revoca stessa ed in seguito il conferimento a Segre, aggiunge Carpinello, “per una logica consequenziale”.

Più scettico Antonio Crea – Misto di maggioranza, in quota Psi -, che si astiene: “C’è stata una condanna unanime da parte della Repubblica Italiana, ed una presa di distanza. La revoca ha una significato simbolico, ma dopo oltre settant’anni dalla morte di Mussolini la storia comunque rimane”.

Non la vede così il Sindaco, che specifica: “Io credo invece che questa decisione abbia un significato, anche solo d’immagine molto precisa, cioè che la cittadinanza onoraria si dà per merito, e la revoca si fa per dimostrare che meriti non ci sono. Un atto simbolico che ha però anche un grande significato politico”.

Anche perché, chiude Centoz, “la revoca naturalmente non comporta la distruzione di documenti o di altro, negli archivi del Comune rimarrà la delibera del ’24. Questo è un atto che a posteriori toglie l’efficacia a quel provvedimento ma non cancella un atto storico”.

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