Saint-Vincent, sfiducia al Presidente Ciambi. In stand-by quella al Sindaco Borgio

A San Valentino, convocazione straordinaria del Consiglio comunale di Saint-Vincent. All'ordine del giorno la mozione di sfiducia al Presidente Paolo Ciambi. Non ancora presentata quella destinata al Sindaco Mario Borgio perché in attesa della nona firma.
Consiglio comunale di Saint-Vincent, il Presidente Paolo Ciambi e il Sindaco Mario Borgio
Politica

Per Paolo Ciambi il prossimo Consiglio comunale, in programma venerdì 14 febbraio alle 20.30 a Saint-Vincent, potrebbe essere l’ultimo in qualità di Presidente. L’ordine del giorno preannuncia la sua sfiducia. Colpevole di aver violato i criteri di imparzialità propri della sua carica. L’errore commesso, dettagliato nella mozione di sfiducia, è ricondotto all’invio agli organi di stampa, in data 31 dicembre, di un comunicato in cui lo stesso esprimeva rincrescimento per la scelta dei nove consiglieri, citati uno ad uno per nome e cognome, di abbandonare l’aula.

“Annullare la validità di una seduta facendone mancare il numero legale significa rifiutare il confronto democratico in un’assemblea rappresentativa: un’azione teatrale che indica poco rispetto per le istituzioni e la ricerca di una politica-spettacolo vuota di contenuti, scriveva Ciambi.

“Ha poi imputato ai nove consiglieri l’impossibilità di discutere il terzo punto all’ordine del giorno che prevedeva il disconoscimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, fatto che ha in seguito esposto i consiglieri oltre che ad una serie di insulti e minacce sui social network, anche ad un facile e comodo accostamento degli stessi quali simpatizzanti neofascisti, si legge sulla mozione.

I nove firmatari, che coincidono con i consiglieri dei due gruppi di opposizione, invitano Paolo Ciambi a dimettersi dalla carica super partes di Presidente del Consiglio comunale perché “non più rappresentativo dell’intera assemblea”.

Dietro l’angolo si cela un’altra sfiducia. Quella nei confronti del Sindaco Mario Borgio. La mozione, non ancora presentata, resta in stand-by perché in attesa della nona firma.

Approderanno in aula bilancio, sfiducia e conclusione del Progetto SPRAR. Oltre al riconoscimento del debito, questa volta il bilancio di previsione tornerà nelle vesti di mozione presentata dal Sindaco Mario Borgio e dal Consigliere Marco Maresca, che lo scorso dicembre si era dimesso dalla carica di Assessore alle politiche dell’ambiente e della valorizzazione energetica pur restando in maggioranza.

Sulla richiesta di concludere il Progetto SPRAR si esprime, con un comunicato stampa, la Rete Antirazzista Valle d’Aosta. “La battaglia che i consiglieri di minoranza vorrebbero portare all’attenzione dell’Assemblea è quella contro l’accoglienza del progetto SPRAR/SIPROIMI, attraverso una risoluzione infarcita di luoghi comuni, inesattezze tecniche e uno strisciante razzismo mal celato”. “La cosa più sconcertante in questo caso è che si fa riferimento a un progetto di accoglienza, chiedendone il blocco, che in questi anni non solo non ha creato alcun disagio alla piccola cittadina e ai suoi abitanti, ma anzi si è rivelato un esperimento di convivenza ben riuscito”.

Così virale da scomparire il punto riguardante la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Iscritto all’ordine del giorno dei Consigli comunali del 30 dicembre e del 27 gennaio, entrambi dichiarati conclusi per assenza del numero legale a causa dell’abbandono dell’aula da parte della “minoranza”, e mai discusso.

Difficile pensare che San Valentino attenuerà le tensioni e migliorerà i rapporti tra la “maggioranza” e i due gruppi di opposizione.

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