140mila euro derivanti dai fondi europei, riutilizzati per l’emergenza Coronavirus.
A comunicarlo è l’Assessorato agli Affari europei, che ha deciso di concentrare le risorse del Progetto MisMi – il Modello di salute per una Montagna inclusiva, finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014/20 – per combattere la diffusione del virus in corso in Valle.
“L’emergenza Covid-19 – si legge in una nota – sta portando, oltre alle note problematiche legate alla gestione sanitaria, anche a un inasprimento delle situazioni di disagio sociale soprattutto tra le fasce più deboli, come gli anziani che si trovano in una nuova condizione di solitudine”.
Per questo si è pensato ad appoggiarsi al MisMi che – spiega l’Assessorato – “ha già fornito importanti risposte a tali situazioni di disagio, sperimentando nel territorio della Valle d’Aosta e della Tarantaise, un modello di medicina proattiva, che integra i servizi sanitari e sociali, vicino ai bisogni della persona e del suo contesto abitativo”.
Con la sospensione delle chiusure dei progetti, misura messa in campo dal Programma di cooperazione transfrontaliera per rispondere alla situazione contingente, i partner valdostani, l’Azienda Usl Valle d’Aosta, capofila del progetto, e l’Assessorato della Sanità si sono attivati per garantire la prosecuzione delle attività del progetto, sfruttando le economie di budget.
“Questo è il primo caso concreto in cui siamo riusciti a riorientare i fondi europei per rispondere al bisogno socio-sanitario urgente del nostro territorio – spiega l’Assessore agli Affari europei Luigi Bertschy -. Grazie all’iniziativa del Dipartimento Affari europei, in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e l’Azienda Usl, e alla disponibilità dell’Autorità di gestione del Programma Italia-Francia Alcotra, siamo riusciti a garantire la continuità del progetto e l’utilizzo delle economie che altrimenti sarebbero andate perse. E così avremo due infermieri che potranno lavorare sul territorio, il luogo dove più abbiamo bisogno di risorse in questo momento”.
Le misure messe in campo da parte dell’Usl riguardano infatti il lavoro a tempo pieno di due infermieri che sosterranno i servizi sul territorio, non solo in ospedale, ai quali si aggiunge il servizio di telemedicina per l’assistenza domiciliare ai pazienti messo in campo dall’Azienda sanitaria che, grazie al progetto MisMi, sarà possibile finanziare in parte per l’acquisto di attrezzature per l’assistenza ai pazienti cronici in termini di diagnosi, cura e follow-up.
“Ci preme sottolineare l’opportunità di avviare immediatamente queste operazioni integrative del progetto MisMi, progetto che ha dato ottimi risultati all’Azienda Usl, di rafforzare la stretta sinergia con il Piano di Zona, e ancora una volta di dimostrare l’impegno in prima linea per contribuire più che attivamente alla lotta alla pandemia per un ritorno al più presto alla normalità per le nostre comunità”, ha spiegato invece il Commissario Usl Angelo Pescarmona.
“L’animatore di comunità riveste un ruolo da protagonista nel prevenire situazioni di grave disagio sociale – è il commento dell’Assessore alla Sanità Mauro Baccega– , mediante azioni di sostegno e monitoraggio. Durante i due anni di sviluppo del progetto abbiamo visto i risultati tangibili che questa figura può ottenere con il contatto diretto con i nuclei fragili, come anziani privi di rete familiare, facilitando l’accesso ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali di situazioni urgenti. In questa fase di emergenza attiveremo il servizio attraverso il contatto telefonico o telematico, ma già siamo pronti per la fase di post-emergenza dove ci sarà più che mai bisogno di rispondere a nuovi bisogni sociali e di programmare, insieme agli attori appartenenti al pubblico e al privato sociale presenti sul territorio, gli interventi maggiormente rispondenti alle esigenze di ‘ricostruzione’ del sociale”.