Oggi, sabato 9 gennaio, è la Festa dell’Europa, il 70° anniversario da quando Robert Schuman, allora Ministro degli affari esteri francese pose le basi – nella cosiddetta “Dichiarazione Schuman” – del concetto stesso di un’Europa unita, prima economicamente poi politicamente.
Per omaggiare la ricorrenza l’Assessorato degli Affari europei ha organizzato diverse iniziative, partendo proprio dal linguaggio universale della musica.
Grazie alla collaborazione con la Fédération des Harmonies Valdôtaines, infatti, è stato realizzato un video che coinvolge i componenti di numerose bande musicali valdostane nella registrazione dell’“Inno alla Gioia” di Beethoven, inno ufficiale dell’Unione europea.
Un’altra iniziativa è dedicata agli studenti valdostani delle scuole superiori di secondo grado, cui sarà proposto un incontro a distanza, tenuto da Gianpaolo Meneghini del Segretariato generale del Parlamento europeo, in occasione del quale si parlerà di Europa, In un momento come quello attuale – spiega l’Assessorato -, è importante rivolgersi proprio ai giovani, che sono il nostro futuro, sensibilizzandoli sul loro ruolo di cittadini europei.
Una Festa, però, nella quale non si può non parlare di Coronavirus, come dimostra l’Assessore stesso agli Affari Europei Luigi Bertschy: “L’emergenza sanitaria in corso ci impone di celebrare in modo diverso dal passato questa Festa dell’Europa 2020, nella quale vengono meno i momenti di aggregazione e di incontro che avevano caratterizzato le ricorrenze precedenti. Ciò nonostante, l’Europa è presente oggi più che mai nella vita di ognuno di noi, grazie alle numerose risposte che sta dando a tutte le nazioni, tra cui l’Italia, che è tra le più colpite dal Covid-19. È importante infatti che l’Europa ritrovi la sua vera natura, cioè di luogo solidale con regole e opportunità che permettano la crescita globale di tutti i paesi che la compongono, solo in questo modo potremo progredire insieme”.
Risposte, prosegue Bertschy, che “vanno a beneficio del sistema sanitario, della ricerca scientifica e del settore economico e sociale. Anche a livello regionale, tra i numerosi interventi messi in atto per il prossimo rilancio economico–sociale ve ne è uno in particolare che concerne direttamente i Fondi europei: si sta, infatti, definendo il riorientamento delle risorse residue dei Programmi cofinanziati FESR e FSE, del periodo 2014/20, per fronteggiare la crisi in corso”.
“In un contesto pandemico come quello attuale, in cui le frontiere sono di nuovo motivo di demarcazione e i cittadini percepiscono tutta la frammentarietà del momento, è quanto mai necessario che l’Europa e la sua comunità sappiano cogliere da questa emergenza sanitaria, economica e sociale un’occasione per rilanciare e rinsaldare le basi in un’ottica di attenzione sempre più marcata alle esigenze dei singoli territori. Le crisi possono rappresentare un’opportunità e oggi non ci si può permettere di non reagire”, ha spiegato invece la Presidente del Consiglio Valle Emily Rini.
“Voler festeggiare l’Europa in questa tragica situazione sembra stridere con lo scetticismo dei cittadini nei confronti delle istituzioni comunitarie – prosegue Rini -. Invece, proprio oggi, trascorsi 70 anni da quando quella Dichiarazione è stata pronunciata, è fondamentale interrogarsi sui risultati sinora ottenuti e operare per migliorare le prospettive di un’unione che lo stesso Schuman auspicava fosse ‘organizzata e vitale’. Un’azione, questa, che deve essere condotta in via prioritaria dalle istituzioni, a ogni livello e ognuno per la sua parte, ma deve coinvolgere tutti i cittadini e tutti i territori, affinché si sentano gli artefici di un’Europa responsabile e lungimirante, un’Europa dei popoli e delle Regioni“.