Terzo pacchetto misure anticrisi, Rete Civica: “Tutto procede a rilento”

In II Commissione non è arrivata "nessuna proposta di correzione o integrazione, creando così un rallentamento che evidenzia una mancanza di intenti comuni in una fase che richiederebbe una maggiore ricerca di unità".
I consiglieri regionali di Rete civica Minelli e Bertin
Politica

“In Valle d’Aosta ci sono 150 milioni di euro disponibili per il terzo provvedimento legato all’emergenza Covid, ma tutto procede a rilento”. L’accusa arriva oggi da Rete Civica. Il movimento ricorda come il Decreto Rilancio del Governo Conte è stato firmato dal Presidente della Repubblica e nelle prossime settimane inizierà a produrre i suoi effetti. Alle misure varate da questo provvedimento molte regioni e province autonome hanno già affiancato importanti contributi regionali.

Qui invece c’è al momento solo una bozza di disegno di legge, “avanzata dalla Giunta regionale, pubblicizzata con apposita conferenza stampa” che però “è incompleta, in alcuni punti poco chiara, in altri decisamente discutibile”. In II Commissione non è arrivata “nessuna proposta di correzione o integrazione, creando così un rallentamento che evidenzia una mancanza di intenti comuni in una fase che richiederebbe una maggiore ricerca di unità”.

Rete Civica ha esaminato la bozza della Giunta, esprimendo apprezzamento per gli aiuti economici a imprese e lavoratori autonomi, attraverso contributi a fondo perduto.
“Osserva tuttavia che è inaccettabile prevedere che tali contributi possano essere erogati solo a chi farà per primo la domanda: devono essere concessi a tutti gli aventi diritto, gli importi devono essere adeguati ed equi e non risultare addirittura inferiori a quelli previsti dallo Stato” sottolinea nella nota.Tutto il provvedimento poi deve essere concentrato sull’emergenza, sui prossimi mesi, e la parte sanitaria e socio-assistenziale non può guardare ad un orizzonte pluriennale. Bisogna prevedere in legge gli interventi urgenti per far fronte alla gestione della pandemia ed al rischio di una sua ripresa, senza ipotecare il futuro assetto delle strutture sanitarie”.

Non è piaciuto invece a Rete Civica lo stanziamento di 16 milioni die uro per gli impianti a fune. “Non possono da soli assorbire una cifra pari alla metà di quella prevista per il sostegno a tutte le attività delle imprese locali (16 milioni vs 30 milioni); soprattutto non è questo il provvedimento legislativo che deve servire a finanziarie nuove opere” sottolinea il movimento che muove anche qualche appunto sui finanziamenti ai comuni:”non è corretto destinare la stessa cifra di 300 mila euro a tutti indistintamente, ma occorre introdurre criteri di ripartizione che tengano anche conto del numero di abitanti”.

L’auspicio del Movimento è che ora anche gli gruppi consiliari contribuiscano “fin d’ora con proposte ed osservazioni, in modo da assicurare un iter rapido della nuova legge e la possibilità di presentare nel minor tempo possibile le domande per i contributi, dando respiro e speranza a migliaia di imprese e di lavoratori che si interrogano rispetto al loro futuro.”

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