L’ospedale “Parini” di Aosta si prepara ad affrontare la seconda ondata di casi da Coronavirus. Per farlo, dopo aver definito anche il Piano di riorganizzazione della struttura, si prepara a riaprire il reparto Covid-1.
Superata infatti la “Fase 0” – quella del cosiddetto livello bianco –, il nosocomio valdostano sta, in questo momento, concentrandosi sulla “Fase 1”. Quella che, stando al Piano, comporta la riduzione dell’attività elettiva chirurgica ed il blocco parziale dei ricoveri per liberare la Chirurgia vascolare – prevedendo attività di compensazione interdipartimentale – e predisponendo, appunto, la Neurologia come reparto Covid-1.
Il Commissario Usl Angelo Pescarmona, dopo la riunione mattutina in Regione, spiega: “Sostanzialmente abbiamo dato atto all’Amministrazione che, come ospedale, siamo entrati nel cosiddetto ‘livello giallo”, dal momento che abbiamo otto/nove ricoverati positivi in Malattie infettive e tre in Rianimazione. Diamo quindi corso al trasferimento di Neurologia presso Chirurgia vascolare per fare posto al reparto Covid–1”. Spostamento già cominciato, e attualmente in corso d’opera.
Al centro del discorso anche la questione scolastica, per la quale servirà altro tempo: “Questa mattina – prosegue Pescarmona – ci siamo confrontati con la Protezione civile ed il Dipartimento anche per le azioni da mettere in atto nei prossimi giorni sulla diffusione dell’epidemia nelle scuole, che ci sta preoccupando particolarmente. Domani mattina ci incontreremo nuovamente”.
La scuola tra test antigenici rapidi, la didattica a distanza e quella in presenza
Le tante criticità del mondo scolastico sono state al centro questa mattina anche di un confronto fra la Sovrintendente agli studi Marina Fey e i dirigenti scolastici.
“Negli incontri avuti la scorsa settimana sembrava ci fosse la possibilità, come fa già la regione Veneto, per i docenti, il cui tampone è risultato negativo, di consentirne il rientro – spiega la Sovrintendente Fey –. Sabato scorso abbiamo avuto notizia che i docenti convocati per il tampone erano quelli che nei prossimi giorni terminavano il periodo di isolamento fiduciario. Un’informazione che ci ha destabilizzato perché non era quello previsto in precedenza”.
In una logica di precauzione e in assenza di indicazioni diverse anche da Roma, il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl ha deciso che insegnanti e alunni sono tenuti a rispettare i 14 giorni di isolamento fiduciario legato al contatto “stretto” con un caso positivo.
“Siamo in attesa di avere disposizioni dal nazionale – prosegue Fey –, la direzione verso la quale sembra si stia andando è quella dei test rapidi, il cui esito arriva in 30 minuti circa”.
Test antigenici rapidi – la Giunta regionale ne ha disposto l’acquisto giovedì scorso, 8 ottobre – associati alla diminuzione del periodo di “quarantena” a dieci giorni, senza il doppio tampone per essere dichiarati guariti e poter quindi uscire dall’isolamento, ma uno solamente, con l’obiettivo di aiutare le scuole a proseguire, almeno in parte, la didattica in presenza.
Il Corrado Gex e l’Isiltep di Verrès – qui la procedura è scattata a seguito di un caso di positività fra il personale amministrativo – hanno deciso nel weekend di porre tutte le classi in didattica a distanza. Altre scuole stanno facendo valutazioni in tale senso. Nei prossimi giorni molti docenti e alunni concluderanno il periodo di quarantena, ma sul tavolo c’è l’ipotesi di proseguire con la didattica a distanza a rotazione.
Questo per limitare nuove “quarantene”, soprattutto nelle scuole con la maggior concentrazione di alunni. “È una valutazione che si sta facendo soprattutto sulle classi terminali – chiude Fey –, dove i ragazzi hanno un’autonomia maggiore”.