Si avvia alla conclusione la prima fase dell’intervento a Plan Chécrouit, i lavori di mitigazione del rischio dei fenomeni franosi – dopo il crollo di circa mille metri cubi che lo scorso 25 febbraio si erano abbattuti sul tapis roulant utilizzato dalla scuola di sci – nella località di Courmayeur.
Entro la fine della settimana prossima saranno quindi terminate tutte le lavorazioni previste per questa prima fase dal progetto esecutivo – fanno sapere dal Comune -, comprese alcune opere provvisorie necessarie a superare la sospensione invernale del cantiere. Nei prossimi 15 giorni, invece, sarà completata la barriera in corso di realizzazione a protezione della Scuola di sci Monte Bianco.
Nel dettaglio degli interventi, è stata realizzata la pista poderale per la viabilità non invernale del comprensorio, con una porzione di tracciato ancora provvisoria. In questa prima fase di cantiere sono state realizzate le due gradonate, previste dal progetto esecutivo, lungo il pendio compreso tra la nicchia di distacco e il pianoro del Plan Chécrouit.
Si tratta di due rotture del pendio, di uno sviluppo di 320 metri e 190 metri, con larghezza compresa tra i 5 e gli 8 metri, che hanno la funzione di dissipare l’energia cinetica dei blocchi che dovessero distaccarsi dalla parete.
Per la sospensione invernale del cantiere è stato realizzato un rilevato temporaneo a ridosso della zona più antropizzata del pianoro del comprensorio, che crea una superficie di 35 metri x 80 circa, con la funzione di spazio di arresto e di contenimento dei blocchi eventualmente in caduta al di sotto delle due gradonate.
Un’opera che ha visto l’occupazione temporanea delle aree che potranno riprendere le destinazioni originali dopo la realizzazione del vallo paramassi definitivo in terra armata a cantiere concluso.
Agli interventi realizzati si aggiunge una barriera paramassi con struttura metallica, come da progetto esecutivo, di sviluppo di 80 metri, in corrispondenza della gradonata bassa, a ridosso dell’arrivo della telecabina Dolonne-Plan Checrouit. Nel frattempo è in corso di ultimazione la seconda barriera paramassi, anch’essa prevista in progetto, di sviluppo di 120 metri, in corrispondenza della seconda gradonata a ridosso della scuola di sci.
La rete di sensori wireless per il monitoraggio della parete
L’università di Firenze – Dipartimento di Protezione Civile ha provveduto invece all’installazione di una rete di sensori wireless per il monitoraggio della parete rocciosa, situata sul versante meridionale del Mont Chétif, circa 150 metri a monte del comprensorio sciistico del Plan Chécrouit.
La rete WSN installata il 7 e l’8 ottobre scorsi, e va a potenziare il sistema di monitoraggio già presente in sito e costituito da una stazione totale robotizzata, installata il 4 marzo a Plan Chécrouit, a circa 500 metri dalla zona di osservazione e che al momento attuale monitora un totale di 18 prismi posizionati sulla parete dalla quale si sono originati i crolli.
Il sistema di monitoraggio è stato messo in funzione il’8 ottobre e permette di acquisire dati dai sensori ogni 10 minuti, consultabili poi in tempo reale tramite un’apposita piattaforma di monitoraggio web.
Al riguardo, sono state previste diverse soglie di allerta che in caso di superamento vedranno l’invio di un sms e un’e-mail di allettamento al personale.
Sulla base degli interventi realizzati e di alcuni approfondimenti, sono state poi aggiornate le planimetrie di rischio e nelle prossime settimane, terminati gli interventi ed i collaudi e consegnate – parzialmente e provvisoriamente – le opere, saranno aggiornate le procedure di Protezione Civile che definiranno le modalità di accesso al comprensorio.