Sci, l’Uv chiede l’apertura degli impianti con tamponi obbligatori

La proposta arriva dal Comité Fédéral che chiede l’introduzione dell’obbligatorietà del tampone sugli impianti. Test rapido che “dovrà essere recente e, ovviamente, avere una validità limitata ad alcuni giorni”, e non a carico del pubblico ma attraverso la disponibilità di privati.
Comprensorio La Thuile
Politica

Dare il via alla stagione invernale con l’obbligatorietà del tampone per coloro i quali vogliano accedere agli impianti sciistici o spostarsi fuori regione per un periodo di vacanza.

La proposta arriva dal Comité Fédéral dell’Union Valdôtaine, che in una nota ribadisce “l’importanza del settore turistico legato alla pratica dello sci e delle attività sportive invernali che rappresentano la principale fonte di sostentamento per gran parte della popolazione di alta montagna” e parla di “una strada sicura per dare il via alla stagione invernale”.

Comité che si scaglia contro “le dichiarazionisalottiere’ espresse da persone che non conoscendo le realtà di montagna banalizzano le pratiche sportive che vengono considerate sotto l’aspetto ludico senza considerare che migliaia di famiglie vivono esclusivamente di queste attività da cui traggono reddito e dignità”, e che mette sul tavolo un’alternativa.

Considerando “indispensabile adottare tutte le misure di sicurezza affinché la pandemia Covid venga bloccata, combattuta e vengano curate adeguatamente tutte le persone contagiate”, l’invito al Presidente della Regione Erik Lavevaz è quello di valutare – all’interno della Conferenza delle regioni – l’introduzione dell’obbligatorietà del tampone. Test che “dovrà essere recente e, ovviamente, avere una validità limitata ad alcuni giorni”.

Una proposta, aggiunge il Comité, che “da un lato aiuterà a monitorare l’andamento della pandemia e dall’altro ridurrà drasticamente i rischi di contagio”. La richiesta, ora, è quella di “verificare urgentemente la fattibilità di questa proposta in modo da poter organizzare le attività di screening che non dovranno essere a carico del pubblico e sovrapporsi alle attività del servizio sanitario nazionale, valutando la disponibilità di soggetti privati ad effettuare tamponi rapidi in modo affidabile ed economicamente vantaggioso”.

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