Alcune misure più immediate, per sostenere le imprese più colpite dai lockdown e altre più avanti per consentire la ripartenza, una volta terminata l’emergenza sanitaria. E’ quanto propone Confartigianato Imprese Valle d’Aosta, i cui referenti sono stati auditi nei giorni scorsi in II Commissione consiliare, nell’ambito dell’analisi dei disegni di legge di bilancio della Regione.
“Come riscontriamo dai dati in nostro possesso chi più sta soffrendo in questa fase di lockdown parziale sono tutte quelle aziende obbligate alla chiusura delle proprie attività per effetto delle norme di contenimento della pandemia Covid-19 ma è altrettanto vero che esiste tutta una serie di aziende che subiscono un danno indiretto dalle chiusure delle attività commerciali perché se diminuisce il commercio la produzione non può che calare di conseguenza” sottolineano Stefano Fracasso e Aldo Zappaterra.
L’associazione di categoria ricorda, come i ristori del governo nazionale sono stati orientati verso gli operatori economici ricompresi in una serie di codici ATECO che individuano le imprese costrette alla chiusura totale o a importanti restrizioni della propria operatività “oltretutto facendo riferimento ai fatturati del mese di aprile oggi non più attuali”. Confartigianato Imprese in sede nazionale ha proposto nuovi criteri di individuazione delle imprese “meritevoli di ristori che condividiamo e che consistono nel selezionare le aziende in base all’effettivo calo di fatturato registrato nei mesi di ottobre – novembre – dicembre 2020, dato ormai individuabile in tempi brevi in quanto gran parte degli operatori sono obbligati alla fatturazione elettronica ed alla trasmissione telematica dei corrispettivi per cui i dati sono immediatamente disponibili nei rispettivi cassetti fiscali”.
Le proposte per la prima fase dell’emergenza di Confartigianato sono, quindi, di prevedere dei ristori per quelle imprese che non hanno potuto accedere alle misure statali “da modulare in relazione ai cali di fatturato dei mesi di ottobre/novembre/dicembre 2020 rispetto ai medesimi periodi dell’anno precedente”. Inoltre l’Associazione chiede contributi sulle spese incomprimibili quali i canoni di locazione e ancora interventi per il mantenimento dei livelli occupazionali delle micro imprese, ristori specifici alle imprese obbligate a chiudere perché il titolare o soci sono risultati positivi al covid, una moratoria fiscale sulle imposte regionali e comunali e le proroga dei mutui Finaosta.
Per la fase due di rilancio Confartigianato chiede un piano, da parte della Regione, di investimento in opere pubbliche “introducendo meccanismi che privilegino, nel pieno rispetto della legalità, l’assegnazione dei lavori ad imprese valdostane”; la riproposizione di forme di contribuzione a favore delle imprese che assumono nuovo personale dipendente e il sostegno alla liquidità delle aziende mediante il rafforzamento patrimoniale del sistema dei Confidi Valdostani.