“Rispetto la scienza e l’ambito sanitario, ma è necessario dare uniformità di trattamento ai cittadini e a chi lavora”. Così il Presidente della Regione Erik Lavevaz annunciando l’emanazione, già nel pomeriggio, di un’ordinanza che consente da domani la riapertura degli esercizi commerciali.
Durante la conferenza stampa del Governo regionale, Lavevaz ha ricondotto il permanere della Valle d’Aosta in zona rossa ad una diversa interpretazione fra Aosta e Roma sull’ultimo Dpcm.
“Lo stupore viene dal fatto che abbiamo dei dati epidemiologici che sono in deciso miglioramento e lo sono da un tempo congruo, dal 9 al 15 novembre avevamo Rt di 1,14 e dal 16 a 22 novembre di 0,99”.
La classificazione delle regioni, come ricordato da Lavevaz, viene fatta con un combinato disposto di due aspetti: gli scenari di rischio dati dall’indice Rt e il livello di rischio legati ai 21 parametri.
La cabina di regia, come spiegato domenica sera a Lavevaz da Speranza, “nella seduta del 20 novembre, ha preso atto del fatto che la Valle d’Aosta si trovava in una situazione di miglioramento dei dati. Però lui dice che dal 20 novembre ad oggi non sono passati 14 giorni, necessari per la riclassificazione. Piemonte e Lombardia, secondo la loro interpretazione, hanno iniziato essere in zona arancione dal 2 a 9 novembre.”.
Il Presidente della Regione ha ribadito come questa interpretazione “non sia corretta. La Valle d’Aosta si trova sia per Rt che per scenario in una posizione migliore rispetto anche alle regioni gialle come il Veneto”.
La Valle d’Aosta ha informato il Ministero dell’emanazione dell’ordinanza, sulla quale è probabile arrivi l’impugnativa dello Stato. I tempi però sono stretti, considerato che l’ultimo Dpcm scade il prossimo 3 dicembre.
Cosa prevede l’ordinanza
L’ordinanza, firmata in serata, e valida da domani, martedì 1° e fino al 3 dicembre, consente lo svolgimento di tutte le attività commerciali al dettaglio presenti sul territorio regionale nel rispetto delle seguenti misure: la distanza interpersonale di almeno un metro, gli ingressi in modo dilazionato (una sola persona alla volta per i locali inferiori ai 40 metri quadrati, un solo componente per nucleo familiare), il divieto di sostare nei locali più del tempo necessario per l’acquisto dei beni, l’utilizzo di mascherine e gel per la disinfezione delle mani, l’esposizione di cartelli che indichino il numero massimo di persone cui è consentito l’accesso.
“In ragione della peculiarità del territorio è consentito lo spostamento fra comuni vicini”.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali.
Restano al momento escluse dall’ordinanza i servizi alla persona, che saranno oggetto di uno specifico provvedimento.
0 risposte
Grande presidente! TOP! un po’ come il giochino, chiudo il bar a mezzanotte e lo riapro a mezzanotte e 1 mn..
Tempo 2 giorni e il governo di Roma impugnerà l’ordinanza.. .
Non vi prendono neanche in considerazione. Così capite cosa vuol dire essere abbandonati dalle istituzioni ed aspettare risposte da rappresentanti politici che non arrivano mai,oppure telefonare ad un ufficio regionale ed essere rimpallati come delle biglie nel flipper.