Scuola, il 65% degli insegnanti ha partecipato allo screening. Allo studio test per studenti

In totale sono state 1426 le persone che si sono presentate al Drive-In dell'Espace Aosta, pari al 65% del campione. Le persone risultate positive sono 48, pari al 3,2% circa. "Un dato che non è tranquillizzante e dimostra che nella scuola ci vogliono tutte le accortezze necessarie". 
Politica

Dopo gli insegnanti, potrebbero essere chiamati a sottoporsi ad uno screening a tappeto gli studenti valdostani, in procinto di rientrare a scuola. L’ipotesi, allo studio, è stata illustrata dall’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri nel corso della conferenza stampa di questo pomeriggio.

L’Assessore ha presentato, quindi, i dati sullo screening rivolto ad insegnanti ed educatori della scuola dell’infanzia, primaria e della secondaria di primo grado. In totale sono state 1426 le persone che si sono presentate la scorsa settimana al Drive-In dell’Espace Aosta, pari al 65% del campione.

“La stessa cifra che si era registrata nei test effettuati a settembre, prima dell’inizio della scuola” ha sottolineato l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri.

Le persone risultate positive sono 48, pari al 3,2% circa. “Un dato che non è tranquillizzante e dimostra che nella scuola ci vogliono tutte le accortezze necessarie”.

L’Assessore ha, quindi, spiegato come sono in corso dei ragionamenti sull’opportunità di riportare in aula, quando verremo classificati a tutti gli effetti in zona arancione, le seconde e le terze classi della scuola secondaria di primo grado, ora in didattica a distanza. 

“Il Presidente aveva compartecipato all’idea di apertura di queste scuole per il 7 di gennaio per ragioni prudenziali” ha aggiunto Caveri “rispetto a rischi he possono esserci di aumentare quei dati che oggi sono essenziali per essere traghettati verso la zona gialla. “

Sugli approfondimenti, affidati agli uffici legali della regione, sulla possibilità di rendere obbligatorio il tampone per i docenti, Caveri ha invece spiegato: “E’ un argomento che va preso estremamente sul serio, soprattutto in vista dell’arrivo dei vaccini. E’ vero che rispetto ai servizi pubblici essenziali, specialmente nel mondo della scuola il fatto di testare ha una valenza superiore, perché chi vi lavora ha a che fare con bambini e ragazzi”. 

 

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