“Da oltre 14 giorni la Valle d’Aosta è in zona gialla e i dati lo dimostrano”. Dopo le prove di forza delle scorse settimane, il Presidente della Regione Erik Lavevaz torna a trattare con Roma chiedendo l’inserimento già da domenica della nostra regione in zona gialla. La richiesta al Ministro Speranza, formalizzata in una lettera, arriva nel giorno in cui viene pubblicata la legge che consente alla Valle d’Aosta di riaprire le attività. Se dovesse venire accolta, toglierebbe le “castagne dal fuoco” al Presidente, che in queste ore si trova a dover trattare con chi da una parte chiede di riaprire tutto e chi dall’altra sposa la linea della prudenza.
“Riteniamo corretto che il Governo prenda atto al più presto della nostro situazione e ci dia supporto – scrive Lavevaz nella missiva -, alla luce del continuo e significativo miglioramento dei dati epidemiologici sul nostro territorio, per un ritorno ad un contesto di maggiore normalità, significativo per tutto il sistema economico e sociale della Valle d’Aosta e per tutti i valdostani, che hanno dimostrato senso di responsabilità nel contenimento della diffusione del virus”.
Secondo il Presidente della Regione i dati epidemiologici della nostra regione ci classificano “da scenario di rischio 2, quindi zona gialla, dalla settimana del 16 novembre, e dati generali ampiamente migliori della Lombardia, ad esempio, dalla settimana ancora precedente”.
Da Domenica 13 dicembre la Lombardia ed il Piemonte saranno presumibilmente riclassificati in zona gialla, “solo perché nella settimana del 2 novembre, quindi un mese e mezzo fa, avevano un Rt leggermente migliore del nostro”.
Nell’ordinanza con cui il Ministro Speranza ha determinato la “zona arancione” per la Valle d’Aosta si specifica che “l’accertamento della permanenza per 14 giorni in livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato misure restrittive comporta l’applicazione, per un ulteriore periodo di quattordici giorni, delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore e come previsto dal decreto-legge 30 novembre 2020”.
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Domanda da sprovveduto….. mica per caso i casi Covid 19 di Variney non vengono registrati ufficialmente per non “appesantire” gli indici regionali?! Come già la regione autonoma siciliana ci ha insegnato !!
È un periodo brutto per tutti, questa è l’unica certezza. Il modo migliore per salvaguardare la salute è intervenire sui piani di assunzione e sulle strutture ospedaliere. I commercianti non ne possono nulla se l’ufficio personale dell’usl affida incarichi a pensionati ed interinali,naturalmente per vantarsi a fine anno di avere fatto quadrare i bilanci. Ma a vegliare sulla salute saranno certamente i famosi sindacati confederali, che hanno rimesso un assessore in Regione e saprà sicuramente come comportarsi.
Lavevaz può anche provare a scrivere al Papa a questo punto…
chi parla di salvaguardia del profitto a scapito della salvaguardia della salute probabilmente vive su un’altro pianeta.
Innanzitutto sono previsti rigidi protocolli per tutte la attività per salvaguardare la salute dei propri clienti, poi parlare di profitto in questo periodo lo ritengo addirittura offensivo perchè oggi come oggi si può solo parlare di sopravvivenza.
Chi fa certe affermazioni probabilmente non ha mai affrontato le difficoltà e le responsabilitò che comportano la gestione di un’azienda.