“Il giro di denaro dell’Azienda impone trasparenza e rendicontazione accurata sull’impiego dei fondi”. A dirlo, e a chiedere chiarezza nei confronti di Aps SpA – l’Azienda pubblici servizi – è Rinascimento Valle d’Aosta.
Ieri la Commissione comunale “Garanzia e controllo” si è riunita proprio per parlare della società “in house” del Comune di Aosta, con all’ordine del giorno l’accesso agli atti e l’audizione di Presidente Carlo Franco e dei due dirigenti Giulia Pasi e Fabio Bressan.
“È stato decisamente anomalo – commenta Giovanni Girardini, che presiede la V Commissione stessa – constatare le opposizioni avanzate da Antonio Crea del Progetto Civico Progressista in merito alla legittimità della richiesta di accesso agli atti dell’Azienda, facoltà che riteniamo pienamente rientrante nell’ambito di intervento di questa Commissione, oltre che nei poteri dei Consiglieri stessi”.
Non solo: “Abbiamo assistito ad un palese clima di resistenza alla trasparenza addirittura sfociato nel diniego, da parte del Presidente dell’Azienda, di audire i due dirigenti dell’Ente, aspetto che denota l’assenza di un clima fiduciario. A fronte della assoluta mancanza di riscontro alla richiesta di documentazione, sottoporremo la questione al prossimo Consiglio Comunale e se necessario a tutti gli enti preposti al controllo dell’impiego delle finanze pubbliche”.
Girardini è critico anche sull’utilizzo dei fondi dell’Azienda: “Dai Bilanci pubblicati online”, infatti, il capogruppo di Rinascimento fa notare che “da anni la Aps mantiene in attivo un tesoretto di circa 2 milioni di euro non impiegati in servizi ai cittadini”. Questione che, conclude il già candidato Sindaco di Aosta “lascia decisamente stupiti e impone chiarezza e adeguate motivazioni”.
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L’APS è stata creata per paracadutarci dentro parte del sottobosco politico aostano. Funzioni che erano svolte direttamente dal Comune sono state ad esso sottratte per creare l’ennesimo carrozzone opaco in cui tutto si fa e si disfa.
Coraggio Girardini, metterci il naso dentro, ammesso che ci riesca, sarebbe opera meritoria.
E chissà mai che non saltino fuori cose interessanti per le Procure della Repubblica e della Corte dei Conti.