Lo stop per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18, la conferma della stop alla mobilità fra le regioni, così come della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici. Sono alcune delle misure che potrebbero trovare spazio nel nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio, a cui sta lavorando il Governo Conte, per evitare una terza ondata della Pandemia. La nuova stretta verrà presentata mercoledì in Parlamento dal Ministro della salute, Roberto Speranza, che questa mattina ha preso parte assieme al ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, al confronto fra Governo e Regioni.
“È stato un incontro interlocutorio, in vista di un confronto che deve continuare fino a venerdì” spiega il Presidente della Regione Erik Lavevaz. “Dal Governo nazionale ci è stato prospettato un impianto simile a quello attuale, con la distinzione per zone sulla base dell’indice RT. Ci siamo opposti alla posizione di continuare con la chiusura degli spostamenti tra le regioni gialle: abbiamo invece chiesto che questi siano possibili, almeno tra regioni confinanti. Questo per noi è cruciale anche rispetto alle possibilità dello sci”. La ripartenza degli impianti sciistici era stata fissata dal Governo per il 18 gennaio, ma le ultime indiscrezioni sulle intenzioni di Roma, oltre alle parole di ieri del Ministro Speranza, sembrano lasciar pochi spiragli.
Sul tavolo del confronto fra regioni e governo di questa mattina è finita anche la questione ristori.
“Abbiamo insistito – prosegue Lavevaz – per avere certezze perché questi arrivino e siano parametrati alla mancanza di fatturato registrata nei periodi di arresto obbligato”.
Sembra essere stata accantonata l’ipotesi, proposta dal Cts, di far scattare la zona rossa a fronte di almeno 250 contagi ogni 100mila abitanti. Sarà mantenuto invece il modello delle fasce, con l’abbassamento della soglia dell’Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa.
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Un governo di pagliacci a colori
Boh, vivo in un mondo parallelo. I miei figli tribolano ad avere una didattica decente ed a raggiungere la scuola con i mezzi pubblici ed il presidente parla di riaprire lo sci. Alla fine di questa storia avremo una classe di ragazzi che ha perduto due anni di cultura, sport e rapporti sociali :iniziamo a mettere in sicurezza le scuole, il resto verrà da sé.