“Come possono ancora accadere simili disgrazie se le normative di igiene e sicurezza sul lavoro vengono fatte rispettare?” E’ la domanda che si pongono Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea Cgil e Savt Costruzioni a poche ore dall’incidente costato la vita a Giuseppe D’Agostino, l’operaio impegnato in dei lavori sulla Statale 26 a Pré-Saint-Didier scivolato per 200 metri nei pressi dell’Orrido e finito nel torrente.
“Al di la delle inutili polemiche sul come e perché certe cose accadono e su quali siano le reali responsabilità, che anche in questo caso dovranno essere accertate, ricadenti sui diversi attori della sicurezza che operano nei cantieri, ci chiediamo se si deve perdere la vita per guadagnarsi da vivere?” scrivono ancora i sindacati.
Le organizzazioni sindacali si chiedono, quindi, “se le norme sulla Cassa lntegrazione, introdotte con il “Jobs Act” che, di fatto, impediscono la sospensione dei cantieri edili durante il periodo invernale, costringendo gli operai a lavorare con temperature rigide ed in condizioni di disagio, possano giustificare il profitto e la perdita di vite umane, obbligando la manodopera edile ad operare in situazioni estreme che mettono a rischio la loro incolumità”.
Le Segreterie Regionali sindacali hanno inoltrato immediatamente una richiesta di incontro al Dipartimento Anas della Valle d’Aosta, per richiedere maggiori verifiche ed ulteriori controlli sul rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri stradali di competenza.