La biblioteca di viale Europa sarà intitolata a Ida Desandré

A due anni dalla morte della partigiana, deportata nel '44 a Ravensbrück e Bergen-Belsen e divenuta scrittrice e memoria storica della Resistenza in Valle, sarà ora intitolata la biblioteca aostana. A Loris Azzaro, l'arbitro di calcio morto in un incidente d'auto l'anno scorso, il Comune dedicherà una targa tra i campi di Montfleury.
Ida Desandré
Società

Una partigiana, una donna sopravvissuta all’orrore dei lager di Ravensbrück prima e di Bergen-Belsen dopo, dal quale è stata liberata il 15 aprile del ’45.

Se n’è andata poco meno di due anni fa Ida Desandré, una delle ultime testimoni valdostane della guerra di Liberazione – era il 6 marzo 2019, e lei aveva 96 anni –, instancabile narratrice e autrice di due libri che avevano l’obiettivo, fondamentale, di mantenere viva la memoria delle atrocità che aveva visto con i suoi occhi e sentito sulla sua pelle.

Ed è proprio per mantenerne vivo il ricordo, ma anche l’insegnamento, che il Comune di Aosta ha deciso di intitolarle la Biblioteca di viale Europa, questione discussa oggi – mercoledì 17 febbraio – durante i lavori della Prima Commissione consiliare “Sviluppo economico e culturale”.

Nel ripercorre la vita di Ida Desandré, l’Assessore alla Cultura Samuele Tedesco ha spiegato la ratio che sottende la decisione: “Non è stata solo una donna resistente, ma è stata anche deportata. Spero che si possa comprendere la mia emozione. Oggi vogliamo scrivere una pagina per quelli che vivranno Aosta nel futuro, per la memoria e per la storia. ‘Per non smarrire il sentiero’, come si sentiva dire Ida da piccola dal nonno. Ida ha iniziato a parlare della sua deportazione a partire dagli anni ’60, ed il suo impegno fu interminabile. Ha collaborato molto in passato con la biblioteca, frequentandola e partecipando agli incontri con gli studenti”.

Iniziativa che trova la Commissione favorevole – si attenderà ora il passaggio in Consiglio comunale ma anche il “via libera” del Presidente della Regione, essendo Ida Desandré morta da meno di dieci anni, come la legge sulle intitolazioni imporrebbe –, ma con undistinguosul metodo scelto dalla Giunta.

A farsene portavoce è il consigliere della Lega Bruno Giordano, che parte anche dalla sua stessa vita, da quel patrimonio di storia che ha imparato da suo padre Domenico, nominato Cavaliere della Repubblica dall’allora Capo di Stato Pertini, e deportato da alpino, ancora minorenne, a Dachau e ad Auschwitz, campo di sterminio dal quale è fuggito; ma anche dalla zia Lucia Bertolin, la “ragazza partigiana” chiamata “Ninfa”, decorata con la medaglia d’oro della Regione e con la medaglia della Liberazione del ministero della Difesa, ricevuta dal prefetto di Vercelli.

Giordano spiega: “Mi dispiace veramente che non si sia arrivati ad una condivisione, attraverso una delibera aperta che permettesse di ricordare il passato, aprendo così alle tante persone che hanno dato persino la loro vita per difendere i valori per i quali noi oggi possiamo essere qui, tranquilli. Se siamo già alla discussione dei dettagli, l’opposizione può soltanto prendere atto di una decisione già presa. Per questo sottolineo necessità di una delibera aperta, che permettesse di ragionare su una rosa di nomi e di candidature, e che magari riguardasse tutte le biblioteche della città ancora senza nome. Sono molte le persone che l’avrebbero meritato. La mia astensione è esclusivamente per il metodo, e per sottolineare che su argomenti condivisi e condivisibili servirebbe un atteggiamento diverso da parte dell’Esecutivo”.

Spunto raccolto: “Esistono anche la biblioteca di quartiere Dora, che il consigliere Giordano ha contribuito a far nascere e crescere, e quella futura di quartiere Cogne – ha spiegato in risposta l’Assessore Tedesco –. Mi impegno a portare delle delibere aperte per queste intitolazioni, e vorrei fossero coinvolti anche i bibliotecari e la popolazione residente per trovare i nomi più condivisibili possibili”.

Una targa a Montfleury per Loris Azzaro

A Loris Azzaro, l’arbitro di calcio 25enne morto in un incidente stradale un anno fa all’altezza di Volpiano, sarà invece dedicata una targa commemorativa tra i campi di calcio comunali di località Montfleury.

“L’Amministrazione comunale con tale atto – si legge in una nota – fornisce una risposta a una precisa istanza che era pervenuta il mese scorso dalla Sezione di Aosta dell’Associazione Italiana Arbitri volta a ricordare la figura del giovane talento arbitrale che si era contraddistinto nel panorama valdostano e nazionale per le sue doti e competenze, arrivando a ricoprire ruoli di indubbio prestigio, e valorizzando in tal modo anche la Valle d’Aosta e il suo capoluogo quale regione di provenienza di tanti talenti sportivi”.

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