Assunzione di due medici, indagato il primario di Chirurgia generale

A Paolo Millo, 53 anni, la Procura della Repubblica ha contestato, chiuse le indagini preliminari, di aver effettuato “pressioni” sui candidati classificatisi al vertice della graduatoria, affinché rinunciassero al posto. Il chirurgo respinge ogni addebito.
Cronaca

Tentata concussione è l’accusa per cui è indagato Paolo Millo, 53 anni, primario della Struttura complessa di Chirurgia generale dell’ospedale “Parini” di Aosta. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, è relativa alle procedure di assunzione di due medici chirurghi da parte dell’Usl della Valle d’Aosta, a seguito dello svolgimento di un concorso.

Secondo gli inquirenti, sui candidati piazzati al vertice della graduatoria da cui attingere per le assunzioni sarebbero state effettuate delle “pressioni”, affinché rinunciassero al posto a favore di altri medici. Le indagini, durante le quali sono stati sentiti numerosi testimoni tra il personale sanitario, hanno avuto origine da un esposto.

Le investigazioni si sono chiuse circa tre mesi fa. Ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, il primario ha chiesto di essere sentito dal pubblico ministero Luca Ceccanti, titolare del fascicolo. Nell’interrogatorio, tenutosi di recente, i fatti sono stati collocati in uno scenario legato, tra l’altro, al risalire della graduatoria ad alcuni anni prima, elemento che avrebbe visto l’interlocuzione con i candidati utile a capire se il loro interesse ad un posto nella struttura aostana fosse ancora attuale.

La Procura è ora impegnata nelle determinazioni sul futuro del fascicolo, nella decisione cioè tra chiedere il processo per il chirurgo, ritenendo integrato il reato investigato, o, qualora dagli approfondimenti compiuti successivamente alla chiusura delle indagini risultassero superati gli addebiti formulati in origine, optare per la richiesta di archiviazione.

Nell’attesa di tale passaggio procedurale, “con riferimento all’accusa di pressioni su candidati per favorirne altri – afferma il difensore del primario, l’avvocato Corrado Bellora – il dottor Millo respinge ogni addebito e ribadisce di aver agito nella piena correttezza del suo ruolo istituzionale e di aver fiducia nella magistratura, confidando che accerterà la correttezza del suo agire, tanto che si è già fatto sottoporre ad interrogatorio da parte del pm per fornire i chiarimenti necessari”.

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