Pechino nel 2008, Rio de Janeiro nel 2016, Tokyo nel 2021. L’avventura a cinque cerchi di Charlotte Bonin non si ferma e riparte dalla terra del Sol Levante e, dopo due Olimpiadi, la 34enne di Gressan è pronta a rimettersi in gioco ed affrontare la sua prima Paralimpiade, così come Eleonora Marchiando si appresta a sperimentare la sua prima Olimpiade.
L’avventura era cominciata poco più di due anni, ed ora la sfida è stata vinta: Bonin sarà impegnata insieme ad Anna Barbaro, atleta non vedente con la quale ha conquistato la convocazione nel paratriathlon in virtù dei risultati ottenuti negli ultimi anni. “Quando ho visto il mio nome nelle convocazioni mi sono emozionata come la prima volta”, racconta. “Questa volta sarà diverso perché sarà un’esperienza condivisa, sarò la guida di Anna, i suoi occhi, e questo mi dà un’altra responsabilità, subentra l’aspetto umano”.
La gara
750 metri a nuoto, 20 km in tandem e 5 km di corsa: gli ingredienti per fare bene ci sono, Anna e Charlotte sono quinte nel ranking mondiale e la medaglia non è un sogno così proibitivo: “Siamo molto competitive nel nuoto ed in bicicletta, il nostro tallone d’Achille è la corsa. La spagnola Susana Rodriguez è un gradino sopra tutte, ma con altre tre o quattro possiamo giocarci la posizione sul podio. È un obiettivo alto ma non impossibile”, continua l’atleta delle Fiamme Azzurre.
Essere la guida di un’altra persona implica un rapporto di fiducia che deve essere al 100%, e su questo Charlotte ed Anna sono ormai rodate da tre anni di affiatamento: “Per le mie precedenti Olimpiadi la vera pressione era riuscire a qualificarmi, poi una volta lì non l’ho sentita particolarmente. Qui la sento anche in allenamento, sotto un certo punto di vista. Anna patisce molto le gare già un paio di giorni prima, in questo è molto simile a com’ero io ma cerco di tranquillizzarla, anche se in realtà sotto sotto non sono tranquillissima neanche io”, dice ridendo.
Charlotte Bonin ed Anna Barbaro si giocheranno il sogno paralimpico sabato 28 agosto, dopo 8 giorni di “bolla” a Tokyo con tamponi quotidiani ed allenamenti solo indoor. Prima, due raduni a Livigno in preparazione.